Putin libera due tigri siberiane che in Cina azzannano 13 capre

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Vladimir Putin torna alla ribalta delle cronache mondiali per un curioso episodio.

Due anni fa un team di animalisti russi era riuscito a trarre in salvo 5 piccolissime tigri che in Asia sono in via di estinzione.

Vladimir Putin, da sempre amante degli animali ed in particolare di quelli selvatici, decise di liberare due delle 5 tigri e le  chiamò Kuzya e Ustin.

Ad ottobre i due animali feroci hanno varcato il confine russo e sono stati localizzati in Cina nella regione di Heilongjiang situata nel nord del paese.

Sembrerebbe che in questi giorni i due grossi felini stiano facendo razzia di capre avendone azzannate ben 13 solo tre giorni fa nella notte di  lunedì 24 novembre.


Il titolare dell’azienda agricola,  Guo Yulin, nella quale spesso le tigri, durante la notte, fanno incursione, decimando l’allevamento di capre, ha dichiarato che la situazione è diventata insostenibile: “Lunedì la tigre è tornata senza fare alcun rumore. Quando il mattino dopo ho aperto la stalla, le capre morte erano dappertutto”.

Le autorità governative locali hanno tranquillizzato l’allevatore promettendogli che per ogni capra azzannata riceverà un indennizzo.

Il dipartimento forestale di Heilongjiang ha consigliato a Guo Yulin di spostare le capre da dove attualmente si trovano in un luogo più sicuro e riparato e di aumentare le protezioni della sua azienda agricola.

In Cina esistono solo 30 esemplari di tigri siberiane in libertà e, in tutto il mondo, sono 600 gli esemplari selvatici.