Gemelline svizzere scomparse: ultime notizie su Alessia e Livia Schepp, possibile pista Sarda

Gemelline svizzere scomparse: ultime notizie su Alessia e Livia Schepp, possibile pista Sarda

La morte volontaria di Matthias Schepp, suicidatosi presso la stazione di Cerignola (FG), segnò una tappa ancor più tragica nella scomparsa delle gemelline e figlie dello Schepp, le svizzere Alessia e Livia delle quali dal 30 gennaio di due anni fa non si hanno notizie. La follia colse il padre delle bimbe provato dalla separazione con la madre delle piccole Irina Lucidi.

Le ricerche no  si sono mai arrestate, la madre delle bimbe ha mobilitato e tenuto sempre in vigore l’attenzione sul caso senza mai darsi per sconfitta, pur lacerata da un illimitato e incommentabile dolore.

È di oggi  la notizia, pubblicata sull’ Unione Sarda, che la Direzione distrettuale antimafia di Cagliari ha aperto un fascicolo presso la procura della città sarda, affidando la pratica al Procuratore Alessandro Pili, e tentato un vero e proprio blitz presso un accampamento di nomadi insediato tra Oristano e Nuoro, nella speranza di trovare qualche traccia delle piccole.

Purtroppo nullo di rilevato è riconducibile alle bimbe, ma si va ancora avanti nelle investigazioni. L’operazione ha avuto spunto da una segnalazione dettagliata ricevuta settimane fa  da un avvocato cagliaritano, il quale avrebbe riferito al magistrato quanto raccolto da un suo assistito, rimasto in anonimato, che sulla vicenda in carcere avrebbe sentito parlare del coinvolgimento di nomadi nella sparizione delle bimbe svizzere. Secondo quanto detto dal cliente all’avvocato, fino al mese di giugno le gemelline sarebbero state nelle mani di una famiglia nomade, presente nel campo rom situato al confine delle province Oristano-Nuoro.

Di qui, l’apertura del fascicolo per la notizia acquisita come reato e l’incursione nel campo rom avvenuta ieri mattina dopo settimane di accertamenti, appostamenti. Ad oggi però nulla di concreto. Le uniche tracce riconducibili alle piccole, si fermano infatti nel 2011, quando erano con il padre in Corsica, dopo la fuga dalla Svizzera e due giorni prima che Schepp si suicidasse sotto un treno in Puglia. Se fosse vero quanto raccontato dai detenuti, le bimbe sarebbero ancora in vita, quantomeno fino a giugno.

L’avvocato sardo ha riferito nel dettaglio e indicato dove le bimbe potessero trovarsi, per cui la procura ha immediatamente interessato i carabinieri del ROS. Non è un caso però che si parli della sardegna:ricordiamo infatti che Schepp portò via le figlie dalla svizzera con l’intento di ferire la madre e che con la sua A6 si era diretto dapprima in Francia, giunto a Marsiglia comperò dei biglietti per traghettare a Propriano in Corsica. C’è solo un immagine di un parcheggio di Marsiglia dove si riconosce la macchina di Schepp parcheggiata.

Risale al 31 gennaio del 2011. Il 1 febbraio, un testimone sostiene di aver visto padre e figlie insieme e che lui litigava animatamente con una donna. L’Unione Sarda rileva che Propriano è distante solo 6,5 miglia dalla Sardegna. Si spera sempre che Schepp abbia comunque evitato il peggio alle figlie, affidandole nella sua fuga a terzi che potrebbe averle poi portate nell’isola italiana. Ma è solo una supposizione su cui gli investigatori stanno lavorando.