A Bari truffa Inps coinvolti 618 presunti braccianti

A Bari truffa Inps coinvolti 618 presunti braccianti

Ancora una volta l’Istituto nazionale di Previdenza Sociale diventa il bancomat di disonesti approfittatori che fanno dell’inganno il proprio stile di vita, non considerando le ripercussioni presenti e future che ricadono inevitabilmente sui contribuenti onesti.

Una maxi truffa è stata infatti scoperta dalla Guardia di Finanza di Bari che ha smascherato 618 falsi braccianti i quali attraverso una documentazione falsa hanno percepito circa 2 milioni di euro dall’Inps come compenso di rapporti di lavoro agricolo in realtà inesistente.

L’ispezione fiscale effettuata ad una società cooperativa di Bari di prodotti ortofrutticoli ha fatto luce su questa truffa perpetrata ai danni dello stato da parte di 618 presunti braccianti.

La semplice ma dignitosa professione di bracciante da sempre associata ad un lavoro fisico pesante e faticoso, questa volta ha fruttato tanto denaro percepito indebitamente da chi magari con la campagna ci aveva poco a che fare,  al contrario di chi è costretto a lavorare nei campi con la schiena piegata per ore sfruttato e sottopagato; questa mega truffa è costata all’incirca 2 milioni di euro all’Inps che si è ritrovata a retribuire falsi rapporti di lavoro agricolo sulla base di documentazioni studiate ad arte per la truffa.

I finanzieri del Gruppo Bari al termine di una complessa ispezione fiscale e in seguito grazie alle indagini della polizia giudiziaria hanno fatto  emergere forti discrepanze sulla attività di una società cooperativa che operava nei comuni di Bari, Casamassima, Mola di Bari e Brindisi nella commercializzazione di prodotti ortofrutticoli evidenziando serie incongruenze durante il periodo oggetto di indagine e cioè gli anni dal 2009 al 2011; nonostante l’impresa non avesse dichiarato alcuna proprietà e neanche terreni e macchinari, la quantità di personale alle sue dipendenze era enorme e ciò aveva fatto scattare le indagini che avevano poi portato alla scoperta della truffa.

Gli amministratori della cooperativa che sono in totale 3 persone di cui 2 effettivamente intestatari dell’azienda e un socio occulto, ora corrono seri rischi, dato che fra i reati di cui sono accusati compaiono anche quelli per associazione a delinquere e violazione delle norme tributarie.