Morbillo, psicosi per epidemia a Disneyland in California

Morbillo-psicosi-per-epidemia-a-Disneyland-in-California

Il più grande parco giochi del mondo per gli americani è diventato un incubo.

Stiamo parlando di Disneyland che è stato inaugurato nel 1955 ed è distante solo 30 chilometri da Los Angeles, negli Stati uniti d’America.

Il parco è immenso, si sviluppa su una superficie di più di 65 ettari ed ha un  grandissimo numero di attrazioni.

Sono milioni le persone che durante il corso dell’anno lo frequentano ma per la psicosi del morbillo, in questo ultimo periodo, sono scemate molto le presenze.

Il morbillo, che in California era stato debellato da 15 anni, è riapparso in questi ultimi giorni in tutto il grande stato americano.


Sono molti i bambini e gli adulti americani colpiti dal virus che non è letale ma può creare serie complicazioni alle donne in  dolce attesa e alle persone in età avanzata che soffrono di patologie respiratorie gravi.

Sembra che il morbillo sia riapparso in California a seguito di una visita di un gruppo di stranieri a Disneyland.

Tra questi stranieri  vi era qualcuno che aveva contratto la malattia nel proprio paese ed ha contagiato una donna incinta americana che non si era potuta vaccinare contro il morbillo.

Rapidamente il virus del morbillo si è diffuso a Los Angeles e poi in tutta la California.

I dirigenti di Disneyland stanno cercando di tranquillizzare i turisti asserendo che non vi sono grossi  pericoli di contagio da morbillo e di recarsi tranquillamente nel più grande parco giochi del mondo.

La paura, però, rimane perché il morbillo, pur essendo una malattia che si cura facilmente, può comunque presentare complicazioni soprattutto alle persone adulte e alle donne in dolce attesa.

L’epidemia di morbillo negli Usa si è sviluppata nel mese di dicembre scorso e, al momento, sono 70 i pazienti colpiti dal virus.

Le autorità sanitarie americane hanno reso noto che sono state contagiate dal virus del morbillo sei stati degli Stati Uniti d’America ed il contagio si è propagato anche al vicino Messico.

Ad essere stati colpiti dal morbillo sono stati, per la maggior parte, i bambini che non si erano ancora vaccinati contro il virus.