Ministro dell giustizia Cancellieri: come è nato il caso che imbarazza la maggioranza

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Il caso Cancellieri provoca ovviamente imbarazzo al governo Letta e al Partito Democratico ed è per questo che mercoledì si potrebbero aprire due importanti scenari in seguito alla presentazione alla Camera della mozione di sfiducia da parte del Movimento5 Stelle;

nel caso in cui si dovessero chiedere ulteriori chiarimenti al ministro Cancellieri, il rapporto con l’esecutivo potrebbe essere salvaguardato come si augurano tutti gli esponenti del Pd che auspicano le dimissioni del ministro.

Nel caso più estremo di evidente rottura da ipotizzare solo in caso di scissione del Pd nel corso del congresso nazionale di mercoledì, alcuni esponenti tra cui Civati, Puppato e Casson potrebbero sottoscrivere una mozione di sfiducia o di biasimo che si andrebbe ad aggiungere a quella presentata dai M5s ; lo strappo sarebbe evidente anche perchè da più parti, come lo stesso Matteo Renzi ha dimostrato, si chiedono a gran voce le dimissioni del ministro.

Tutta questa bagarre è scaturita da un’inchiesta promossa dalla procura di Torino su Fonsai appartenente alla famiglia Ligresti accusata di falso di bilancio aggravato e manipolazione di mercato relativamente all’anno 2010; l’indagine parlava di 538 milioni di euro delle riserve sinistri dirottati nei conti della famiglia e per questo era scattato l’arresto nei confronti del capostipite Salvatore e delle figlie Giulia e Jonella; era riuscito a cavarsela solo l’altro figlio Paolo che previdentemente aveva trasferito la sua residenza in Svizzera.

Lo stato di salute di Giulia allarma il medico del carcere in cui la donna è rinchiusa che certifica la depressione e l’anoressia che l’ha portata a perdere 6 chili arrivando a pesarne 48.

Per queste ragioni il 28 agosto il Gip accorda la scarcerazione alla Ligresti per problemi di salute anche se il ministro Cancellieri si era già attivata presso il Dap affinchè si potesse accelerare la scarcerazione.

Il ministro risulta strettamente collegato alla famiglia Ligresti per amicizie e parentele in quanto amica di Anonini Ligresti e madre di Salvatore Peluso uomo chiave prima della rottura dei rapporti professionali con la Fonsai.

La telefonata incriminata che ha poi scatenato tutta la vicenda risale al 17 luglio quando dagli uffici del ministero la Cancellieri chiama Gabriella Fagni, moglie di Salvatore garantendole pieno appoggio per risolvere lo stato di indigenza di Giulia scaturito dall’arresto; e tante altre telefonate sono poi seguite a questa come quella intercorsa tra Antonino Ligresti e Sebastiano Peluso ex marito del ministro anche se la Cancellieri ha sempre omesso le telefonate fatte citandone solo una ricevuta da Antonino che in realtà era partita proprio dal suo ufficio.