L’allarme del Wwf a rischio i siti Patrimoni naturali

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Il WWF ha detto che per salvare la Terra ed il suo patrimonio di bellezze naturali i potenti del pianeta devono intervenire.

L’organizzazione internazionale ha anche detto che “bisogna creare delle zone all’interno dei siti patrimonio dell’Unesco “no-go”.

Le zone “no-go” sono vaste aree dove sarà vietato ogni tipo di sfruttamento delle risorse naturali quali il petrolio e i gas naturali.

L’ultimo grido d’aiuto è quello lanciato dal Wwf ai grandi della Terra.

Se non si fermano in tempo le multinazionali delle trivellazioni alla ricerca in ogni angolo del mondo di ricchezze dal sottosuolo, il nostro pianeta rischia di scomparire per sempre.

Il Wwf ha riferito che se non si fermano le trivellazioni indiscriminate, il nostro pianeta ha solo altri dieci anni di vita.

Su questo scottante e attualissimo argomento si discuterà alla  Conferenza internazionale sui cambiamenti climatici che si svolgerà a fine novembre a Parigi.

Le trivellazioni selvagge, la ricerca spasmodica di petrolio e di gas naturali stanno provocando la devastazione della Terra.

L’ultimo allarme arriva dal Wwf che ha dichiarato che le grosse multinazionali che gestiscono le trivellazioni stanno spostando il loro obbiettivo sui luoghi più belli del mondo diventati, nel tempo, patrimonio dell’Unesco.

Il Wwf ha chiesto l’intervento delle istituzioni nei paesi dove sono ubicati questi siti ritenuti patrimonio dell’Unesco per impedire l’assalto delle multinazionali a queste bellezze naturali che rischiano di sparire.

Secondo i dirigenti dell’Unesco le trivellazioni stanno mettendo a rischio alcune maestose barriere coralline e tutto il loro ecosistema con la possibilità che possa sparire per sempre una moltitudine di razze di pesci.

Il Wwf ha anche svelato che il prossimo obbiettivo delle multinazionali che gestiscono il petrolio e il gas naturale sulla Terra sono le bellissime foreste pluviali del continente nero.

Le multinazionali stanno pensando di iniziare le trivellazioni nelle foreste pluviali per estrarre petrolio e materiali preziosi.

Il Wwf ha detto che le trivellazioni nelle foreste pluviali potrebbero mettere a rischio non solo ecosistemi che esistono da millenni ma l’intera umanità.

Il Wwf ha reso noto che le multinazionali in questi anni stanno distruggendo siti importantissimi, patrimonio dell’Unesco da anni come le foreste pluviali presenti in Tanzania e il Parco Nazionale del Virunga in Congo.

I due importantissimi siti dell’Unesco hanno subito in questo ultimi anni, da parte delle multinazionali, una distruzione del 61% del territorio che ha, come unico obbiettivo, trovare nuovi giacimenti di petrolio e di gas naturali.