Legambiente spiagge sommerse di rifiuti, fondali pieni di bottiglie di plastica

Legambiente spiagge come discariche sommerse da un mare di plastica

Un rapporto che dovrebbe far molto meditare quello di Legambiente che ha verificato lo stato del litorale italiano che è sommerso da rifiuti di ogni genere.

La presenza di tantissimi rifiuti sia sul litorale che nei fondali sta determinando con il passare degli anni una notevole mutazione dell’ecosistema con la moria di tantissimi pesci e del mutamento del loro habitat naturale.

Una situazione drammatica quella delle spiagge italiane che sono piene zeppe di rifiuti di ogni genere. I volontari di Legambiente hanno visitato 47 spiagge italiane ed il risultato è stato catastrofico.

Il nostro litorale è pieno di rifiuti di ogni genere. Mozziconi di sigarette, bottigliette di plastica e altri rifiuti riempono le spiagge e ne fanno una discarica a cielo aperto. Il 70% di questi rifiuti poi terminano nei nostri fondali e provocano disastri ecologici.

Un desolante quadro quello fatto apparire da Legambiente che ha preso in esame lo stato di 47 spiagge italiane. I volontari dell’associazione hanno trovato 714 rifiuti in 100 metri d spiaggia con tantissimo materiale plastico che è difficilmente degradabile.

I ricercatori di Legambiente hanno trovato anche una notevole quantità di mozziconi di sigarette e nei fondali di alcune spiagge addirittura motorini e cartelloni di segnaletica stradale.

L’analisi di Legambiente sulle spiagge italiane non lascia scampo. Le nostre spiagge sono al collasso con una marea di rifiuti che le coprono. In soli 100 metri di litorale i volontari di Legambiente hanno contato più di 700 rifiuti.

Una marea di bottigliette di plastica e di cicche che sta distruggendo il nostro splendido mare, provocando la moria di tante specie di pesci e dell’ecosistema. Basterebbe un pò di impegno per evitare questo scempio che avviene purtroppo da anni.

Il nostro mare è sommerso dai rifiuti di cui la maggior parte entra in contatto con l’ecosistema provocando danni incalcolabili agli abitanti delle nostre acque.

I rifiuti che finiscono in mare sono soprattutto bottigliette di plastica e mozziconi che sono difficilmente recuperabili nei fondali dei nostri mari. Legambiente ha fatto in quest’ultimo mese un rapporto molto dettagliato sullo stato delle nostre acque.

La situazione in Italia delle spiagge è drammatica secondo un’ultima analisi da parte dei ricercatori di Legambiente le nostre spiagge invece di essere piene di conchiglie e colori hanno “Un tappeto multicolore verde, bianco, azzurro e rosa di rifiuti”.

Rifiuti di ogni tipo e di ogni genere come bottiglie, mozziconi di sigarette, calcinacci. Una situazione molto provocante che provoca seri danni a tutto l’ecosistema con la moria di pesci e l’inquinamento del nostro mare.”Circa il 70% dei rifiuti che entra a contatto con l’ecosistema marino affonda e solo il 15% resta in superficie”

Una delle associazioni che più si impegnano per il rispetto della natura è Legambiente che ha diffuso un rapporto sullo stato di salute delle nostre tanto amate spiagge.

Il rapporto denominato “Beach litter”, che è stato svolto per la campagna “Spiagge e Fondali puliti – Clean-up the Med 2016” è stato redatto nel mese di maggio dai tanti scienziati e tecnici che lavorano incessantemente per Legambiente.

I volontari di Legambiente hanno monitorato, in totale, 47 spiagge italiane che ricoprono una zona di oltre 100 mila metri quadri. I tecnici di Legambiente hanno anche ricordato che 106.245 metri quadri di spiaggia sono pari a 800 campi di beach volley.

Il risultato è stato decisamente allarmante. I volontari di Legambiente hanno trovato 33.540 rifiuti per l’incredibile media di 714 rifiuti per soli 100 metri di spiaggia.

I ricercatori hanno anche analizzato il rifiuto più frequente ed hanno potuto constatare che il 76,3% dei rifiuti presenti sulle spiagge italiane è la plastica.

Un altro rifiuto che difficilmente si riesce a smaltire ed è presente in grossissime quantità è il mozzicone di sigarette per il 7,9%.

Altri rifiuti trovati abbandonati sulle spiagge italiane sono:  la  carta per il 5,5%,  il metallo per il 3,6%, il  vetro/ceramica per il 3,4%, il legno per 1,3%, i rifiuti tessili  per il 1,2% e la gomma per il 0,8%.

Sono stati anche analizzati i rifiuti spiaggiati che per il 22,3 per cento sono pezzi di polistiroli, per loro natura difficilmente smaltibili.

Nelle acque dei nostri mari sono stati trovati grossi quantitativi di cotton fioc per un totale complessivo di oltre 4 mila pezzi.

Il ritrovamento dei cotton fioc è un sintomo di come non funzionino  in Italia gli impianti di depurazione. Delle 47 spiagge esaminate quella di Coccia di Morto a Fiumicino è risultata essere la più sporca in assoluto.

La spiaggia di Fiumicino è vicino alla foce del Tevere e raccoglie i tantissimi rifiuti provenienti dal fiume.

Un’altra spiaggia che è risultata essere molto sporca è quella di Olivella, presso il comune di Santa Flavia in provincia di Palermo.

Nella spiaggia palermitana sono stati trovati 1253 rifiuti ogni 100 metri di litorale. Molti dei rifiuti trovati sulla spiaggia palermitana erano mattoni in cemento.

I rifiuti ritrovati dai ricercatori di Legambiente sono per il 30% packaging dei quali il 26% provenienti da imballaggi e il 26% da bottiglie e contenitori di plastica.

Uno studio della Unione Europea svolto dall’Arcadis ha dimostrato che la raccolta dei rifiuti sulle spiagge costa ai paesi membri una cifra altissima pari a 476,80 milioni ogni anno.

Per lo smaltimento di un solo mozzicone di sigaretta ci vuole un periodo di tempo che può variare da un anno a cinque anni.

Secondo i ricercatori di Legambiente, però, basterebbe veramente poco per salvaguardare le nostre spiagge che sono invidiate da tutto il mondo.

I ricercatori di Legambiente hanno potuto constatare che anche l’inasprimento delle sanzioni irrogate a chi deturpa l’ambiente non ha sortito l’effetto sperato.