Terrore a Polignano 2. Tutta la verità sull’attacco dello squalo al delfino

 

Sul caso dell’attacco di uno squalo ad un delfino nelle acque di Polignano a Mare, finalmente si fa luce. L’ormai noto video postato in rete e girato da una persona che si trovava su una barca che trasportava turisti intenti ad ammirare la meravigliosa costa di Polignano a Mare  ha sollevato un vortice di allarmismi e paure.

Di chi o cosa abbia tolto la vita al povero delfino che galleggiando mostrava il suo fianco dilaniato è stato chiarito dal personale della Capitaneria di Porto di Monopoli. Fermo restando che durante le riprese vi era effettivamente la presenza di uno “squalo” di circa due metri che girava intorno, per lungo tempo, alla carcassa dell’animale, la dinamica della morte del mammifero non è, quasi sicuramente, da attribuirsi al morso dello squalo.

Per far luce sul caso, i militari della Capitaneria di Porto di Monopoli si sono prontamente rivolti a Pasquale Salvemini, direttore del centro WWF di recupero delle tartarughe marine di Molfetta, il quale ha subito calmato gli animi spiegando che lo squalo avvistato “ è solo un’innocua verdesca” e che tra l’altro il delfino, una specie di stanella, era già morto da più di 25 giorni in evidente stato di decomposizione. Pertanto, lo squarcio riportato nelle carni del delfino non può essere attribuito esclusivamente ad un morso di squalo ma, piuttosto, alle eliche di qualche barca che ha incrociato la rotta del mammifero.

Tutto bene dunque. Si spera che il parere dell’esperto possa servire per tranquillizzare i tanti pugliesi e vacanzieri che amano tuffarsi tra le splendide acque di una delle località turistiche più belle d’Italia.