Infezioni ospedaliere è allarme sono aumentate del 10% rispetto agli anni scorsi

Infezioni ospedaliere in aumento sempre più casi nelle corsie

Dati molto allarmanti sulle possibili infezioni che si possono contrarre subito dopo essere stato ricoverato presso un plesso ospedaliero.

Secondo gli ultimi dati i pazienti che subito dopo il ricovero si trovano a dover affrontare una nuova infezione negli ultimi anni sono in forte aumento e secondo un recente studio sono rispetto a prima il 10% in più. Una situazione che si è venuta a creare anche per colpa della crisi economica.

Molte sono le infezioni che si possono contrarre durante un ricovero ospedaliero e anche dopo le dimissioni, il paziente si trova a combattere con una malattia diversa per la quale aveva richiesto l’assistenza sanitaria. Secondo quanto afferma Francesco Menichetti,  direttore dell’Unità Operativa di Malattie Infettive dell’Università degli Studi di Pisa, sembra che  infezioni prese durante un ricovero abbiano subìto un aumento del 10%. E nei reparti di terapia intensiva si arriva a sfiorare il 20% , con tassi di mortalità piuttosto elevati. Le cause sono  da ricercare sia  nelle nuove tecnologie sanitarie, che sì dovrebbero aumentare e garantire la sopravvivenza del paziente, ma non tengono conto dell’introduzione di nuovi microrganismi che mettono a repentaglio la salute dei degenti, sia nella reiterazione dei tagli sulla Sanità, riduzione del personale e altro ancora.

Ed ecco che nelle corsie dei nosocomi compare una tra le più difficili malattie da curare, la polmonite, diventata resistente agli antibiotici. L’emergenza dei ceppi batterici  resistenti agli antibiotici, sta diventando un grave pericolo , proprio perché se ne fa un largo uso  a scopo profilattico o terapeutico. Un’altra terribile malattia è comparsa  alla fine degli anni  ’80,  la tubercolosi che negli Stati Uniti contagiò molti degenti ospedalieri sieropositivi e causò parecchie morti.

Ci sono persone più a rischio di altre che possono essere contagiate dalle infezioni ospedaliere come per esempio il personale medico e paramedico, i volontari e i degenti. Altri condizionamenti rendono l’individuo più suscettibile a contrarre infezioni, come l’età, quindi neonati e anziani, patologie importanti come il diabete, cardiopatie, insufficienza renale, tumori, anemia, immunodeficienza, persone che hanno subito dei traumi oppure delle ustioni di vaste proporzioni e ancora, chi è malnutrito o chi ha subito un trapianto d’organo.

Il contagio avviene tra un individuo sano e uno malato soprattutto attraverso il contatto con le mani;  ecco perché è sempre buona norma lavarsi ripetutamente e a lungo le mani; oppure con la tosse e gli starnuti, o toccando strumenti chirurgici non sterilizzati, o ancora attraverso il sangue, il cibo ecc … e l’aria che si respira all’interno dell’ospedale, è  carica di microrganismi che resistono tenacemente e vengono inevitabilmente trasmessi.

E’ da ritenersi molto importante la prevenzione che purtroppo non sempre può aiutare, in quanto alcune infezioni non sono prevenibili. I contagi hanno un costo notevole sia per la salute del  paziente, sia per il presidio che lo accoglie.

Quindi scegliere un buon ospedale può essere una soluzione per ridurre al minimo il rischio di complicazioni batteriche.