Sono entrati nelle chiese per inveire, distruggere crocifissi e statue sacre. Due marocchini rimpatriati per motivi di sicurezza

san geremia

Due marocchini rei di aver commesso danni in due chiese italiane sono stati rimpatriati nella giornata di ieri, a riferirlo è il ministro dell’Interno, Angelino Alfano. Entrambi hanno agito per lo stesso motivo in due città diverse manifestando il loro dissenso per la religione cristiana. Il primo di questi, un ragazzo di 25 anni, è entrato nella chiesa di San Geremia a Venezia che custodisce le spoglie di Santa Lucia ed ha buttato a terra un antico crocifisso in legno che era sospeso in altezza e protetto dal passaggio da una corda.

La pregiata scultura del 700 sbattendo a terra ha riportato la rottura del braccio del Cristo. Il sagrestano non è riuscito a fermare il ragazzo invasato che è stato fermato solo con l’intervento di alcuni turisti che lo hanno trattenuto fino all’arrivo dei Carabinieri. L’uomo, senza fissa dimora, era fuori di sé, gridava di essere musulmano e che quell’opera d’arte non andava bene. L’altro episodio è avvenuto invece in una chiesa di Cles, in Trentino. Qui un marocchino di 67 anni entrato in chiesa urlando invettive nei confronti dei cristiani. Preso dalla rabbia ha scaraventato a terra quattro statue della Madonna continuando a colpirle con un candelabro ripetutamente. Ma la sua furia lo ha portato anche ad avvicinarsi ad un altare in marmo vicino al quale è appeso un dipinto della Vergine. L’uomo era stato già arrestato lo scorso gennaio perché si era introdotto nella stessa chiesa con un bastone tra le mani