L’ultimo selfie, poi la morte, 34enne perde la vita all’alba il dolore degli amici “Il tuo sorriso ci mancherà”

Aveva gli occhi stanchi in quell’ultimo “selfie” scattato sulla litoranea mentre tornava a casa. Stanchi dopo un’intera serata di lavoro tra servizi da bar, innumerevoli sorrisi e abbracci tra clienti e amici.

All’alba di ieri, Salvatore Nuzzo, 34 anni, barman, dopo aver finito di servire cocktail dietro al bancone del Giannibar di Spongano, aveva deciso di voler rivedere la “sua” Marittima. In particolare la zona dell’Acquaviva, un luogo incantevole dove, quando piove a dirotto, dal canalone sgorga in mare un’acqua spumeggiante.

E la mente si rigenera con tutto il corpo.

Salvatore era sicuramente concentrato su quelle sponde mentre si riprendeva con il cellulare intorno alle sei del mattino in un autoritratto condiviso subito sul proprio profilo Instagram.  Voleva mostrare a tutti quel sentiero marino così unico e dal quale non avrebbe voluto mai staccarsi. Casco in testa e moto in bella mostra, affacciata sul belvedere dell’insenatura Acquaviva. Sul viso, però, occhi affaticati che reclamavano riposo.

E così il 34enne si è rimesso in sella alla sua Honda per fare ritorno a casa, a Spongano, dove abitava da quando era nato. Il padre, originario di Marittima, è morto diversi anni fa, ma Salvatore viveva con la mamma. A casa sarebbe andato per riposarsi dopo un’intesa giornata di lavoro.

Ma sulla strada del ritorno la sua corsa si è fermata. È accaduta la tragedia e con essa la fine. Qualcosa, in queste ore ancora oggetto di indagine, ha avuto la meglio: forse un animale materializzato improvvisamente sulla provinciale che collega Marittima a Diso, in particolare sulla striscia di asfalto che unisce la nuova rotonda al semaforo nei pressi della zona abitata. O forse ancora un colpo di sonno.

Fatto sta che, secondo le prime ricostruzioni, Salvatore avrebbe improvvisamente perso il controllo della propria moto ritrovandosi in pochi istanti a sbattere, insieme al mezzo, contro un muretto situato sulla sua corsia di destra. Uno schianto tremendo che ha ridotto a mille pezzi la moto finendo per dilaniare anche il corpo del giovane barista.
È stato subito il panico alla vista di una scena impressionante da parte degli automobilisti che si trovavano a passare e che hanno subito chiamato i soccorritori.

Salvatore era lì, steso per terra con il casco e la moto vicini. Era lì, già morto sul colpo. Vani infatti sono stati i soccorsi dell’ambulanza del 118 arrivata sul posto, inutili i tentativi del personale medico di rianimare il giovane, così come inutile la corsa in ospedale. Il cuore di Salvatore non batteva più.

In quegli attimi tra le 6 e le 6.30 del mattino, secondo le prime informazioni, il giovane non c’era più. Ha dovuto dire addio ai familiari, alla mamma e ai fratelli e a tutti quegli amici che ogni sera si recavano al bar della circonvallazione di Spongano in cui lavorava per trascorrere insieme a lui delle ore felici e spensierate.

Sulla provinciale Diso-Marittima, intanto, dopo pochi minuti rispetto allo schianto sono accorsi i Carabinieri della stazione di Spongano e la polizia municipale, per effettuare tutti i rilievi e gli accertamenti e cercare di risalire alle cause di una tragedia che ha spento un giovane cuore. Un cuore gentile, un sorriso sempre presente prima di ogni saluto, e quegli occhi stanchi dopo una giornata piena di chi crede nel proprio lavoro e lo svolge con intensa passione.

Spongano sconvolta, per la seconda volta in poche settimane, da una nuova tragedia in moto accaduta ad un giovane concittadino. A fine marzo, un altro motociclista aveva trovato la morte lungo la strada Provinciale 81 che collega Tricase alla frazione di Depressa. Stavolta invece lo schianto mortaòe è accaduto sulla via che collega Diso a Marittima.
Lacrime amare tra i concittadini sponganesi e gli amici di Salvatore Nuzzo, classe 1983, ma anche dispiacere enorme per gli stessi abitanti della vicina Marittima, località tanto cara al giovane barista e paese natale di suo padre Giuseppe, scomparso anni fa.

La notizia della tragedia è rimbalzata non molto tempo dopo l’accaduto: ieri mattina presto già tutti in paese sapevano della triste sorte toccata a quel giovane barista che aveva sempre un sorriso per tutti.

Sui social network e sui cellulari la voce si è sparsa. Dapprima non si sapeva chi fosse la vittima del drammatico schianto sulla Provinciale. Poi pian piano i sospetti sono diventati certezze e la disperazione è arrivata in alcune case del paese.
Erano in tanti a conoscere bene Salvatore, non solo per il lavoro che svolgeva presso il Giannibar di Spongano e prima ancora presso alcuni locali nella vicina Poggiardo, ma anche per la sua semplicità ed empatia che sapeva dimostrare con tutti, fossero essi amici o semplici clienti.

Un fiume di commozione e di ricordi scorre ora sulla sua pagina Facebook. Centinaia di amici e conoscenti che hanno voluto lasciare un messaggio o un semplice ricordo di qualche momento di vita vissuta insieme a “Totò”. Così lo chiamavano i più intimi. “Toto…persona speciale… unica, mancherai a tutti noi! Un bacio al cielo”.
“Non si può morire cosi amico mio, sei sempre stato un grande, saresti dovuto partire con me, mi mancherai un sacco”, si legge in alcuni commenti.
Un altro amico promette: “Il tuo sorriso sempre con me”. E ancora: “Chi mi accoglie gridando e sorridendo quando entro nel bar? Con chi assaggio il nuovo liquore che mi avevi proposto? Chi mi farà ridere come facevi tu?”. Messaggi con foto e faccine, per cercare di ricordare Salvatore, l’amico dal sorriso acceso. Per cercare di farsene una ragione di questa morde improvvisa e assurda.
Intanto, sulla saracinesca del bar, da ieri pomeriggio campeggia la scritta “Chiuso per lutto”, e il silenzio è l’unico a parlare.
La salma del giovane intorno alle 14 era già stata riconsegnata alla famiglia, in attesa della cerimonia funebre prevista per oggi, alle ore 17 a Marittima presso la chiesa matrice. Spongano e Marittima da ieri sono unite dal dolore per la perdita di un’altra giovane vita. “Ciao amico mio, Rip”, il messaggio finale di una sfilza infinita di ultimi saluti per Totò.