Dubbi sul rapimento della 20enne modella, drogata e rapita per essere venduta all’asta online

 

E’ una bellissima ragazza dal fisico marmoreo la 20enne modella inglese drogata e poi rapita a Milano da un cittadino polacco per poi essere venduta all’asta sul dark web.

La modella si chiama Chloe Ayling ed ha rilasciato una lunga intervista su Tg1 nella quale però non ha dissolto tutti i dubbi sul suo misterioso rapimento.

La giovanissima donna ha voluto ringraziare la polizia italiana: “Ho subito un’esperienza terribile. Ho temuto per la mia vita minuto per minuto. Sono infinitamente grata alla polizia italiana e a quella britannica per avermi salvato. Hanno lavorato giorno e notte per trovarmi”.

Poi ha parlato del suo rapimento e dell’organizzazione che lo ha organizzato: “Mi è stato fatto capire che l’organizzazione è strutturata su venti livelli gerarchici e tratta a pagamento una serie di crimini, dalla droga agli omicidi, operando sul cosiddetto deep web”.

Gli inquirenti ritengono che non ci siano dubbi sul rapimento e che la modella sia stata drogata, ma non si spiegano come mai lei e il suo rapitore siano stati riconosciuti da una commessa mentre i due erano intenti a comprare un costoso paio di scarpe nel centro di Milano.

Un altro episodio che non quadra in questo strano rapimento che è stato il rapitore ad accompagnare la modella al Consolato inglese dove c’erano gli agenti ad attenderlo.

La ragazza ha spiegato come è stata sequestrata: “Una persona da dietro mi ha messo una mano sul collo e una sulla bocca, su entrambe le mani indossava guanti neri. Una seconda persona si è posta di fronte, indossava un passamontagna nero. Io non dovevo esser presa perché il capo aveva visto sul mio profilo Istagram alcune foto da cui era evidente che sono una mamma con un bambino piccolo e questo era contro le regole “.

Poi la modella ha parlato della sua vendita all’asta:  “Vi fornisco un biglietto da visita che ieri MD mi ha dato, dov’è indicato un indirizzo email che avrei dovuto contattare per avere informazioni, che io stessa personalmente avrei dovuto veicolare ai mass media per fare pubblicità ai Black death, ovvero che per le ragazze rapite la cifra d’asta per la vendita partirebbe da 300mila dollari, ma per invogliare al pagamento si richiede anche una cifra pari a 75mila”.