Happier nuovo social network dove si può scrivere solo su argomenti positivi

imagesIl nome fa già capire qualcosa: HAPPIER. Cos’è? Un  nuovo social network dove la parola d’ordine è scrivere solo di cose e fatti belli, che portano contentezza, insomma che abbiano contenuto positivo. La realtà ahimè più volte ci ha detto che le piattaforme di tal genere spesso sono state teatro di messaggi carici di astio, a volte anche testimonianze di violente reazioni, ma già da questo si capisce che il problema non è il social network ma le parole che vengono postate sui social.

Molto spesso, piattaforme come Twitter e Facebook, per citare i più cliccati, sono stati i luoghi in cui le emozioni e le reazioni a relazioni amorose o amicizie in crisi o finite, ad antipatie, gelosie, invidie, o critiche e polemiche su un certo argomento, sono state rese pubbliche su tali piazze, non curandosi chi le ha scritte del tenore delle parole, del tono, in quanto spesso, e non a caso, sono risultate anche  cariche di odio, violente, aggressive e troppo provocatorie. Per non parlare di immagini e foto pubblicate di poco gusto, che a volte hanno rasentato la volgarità, a volte sono state simbolo della stessa, o foto fin troppo toccanti se tanto può essere ammissibile come reazione d’animo. Happier si propone come antitesi a tutto ciò, come antidoto e come mezzo per manifestare solo attimi e sentimenti di felicità. Su Happier infatti non si può raccontare che fatti e pubblicare immagini che seppur per poco possono strappare un sorriso.

Secondo il New York Times l’idea di un social dove postare solo immagini, musiche, fatti, vignette e tutto quanto può essere riprodotto e messo on line parte da una start up di Boston, Nataly Kogan, che in un primo momento voleva fosse rivolto solo ad  un pubblico americano di esso femminile che fosse compreso tra i 18 e i 35 anni.

Ma certamente non ci vorrà molto a che si diffonda in tutto il mondo. Pare che la Kogan abbia preso spunto dalle emozioni personali: nata in una famiglia di origine ebraica in fuga negli anni ’80 dall’Unione Sovietica, questa donna ha voluto respirare e trasmettere la sua esigenza di positività in questo modo; il che è abbastanza comprensibile.

Ad oggi il team di Happier conta solo 12 persone, ma già si sta studiando una apposita app per divulgare il social non solo a livello di amici e parenti, ma anche in ogni parte del mondo. La domanda è: quanto potrà durare un social che parla di positività che non vuole si accenni a qualsiasi tipo di negatività? Non si sa, ma certo seguire l’esempio di circa 100.000 utenti che hanno già creato un proprio account in tale social network può solo significare che si è quantomeno propensi ad alleggerire la giornata e dare luce a certi momenti non troppo luminosi.  Ad oggi, pare siano stati pubblicati circa un milione di frasi e immagini che raccontano solo felicità. I numeri per poter raggiungere adesioni al pari di Twitter e Facebook ci sono, se si tiene conto che esiste già la versione del social network per sistemi iOS. Noi l’account lo abbiamo creato e voi, che aspettate a regalarvi un sorriso?