Imu prima casa: la classifica dei comuni con l’aliquota più alta

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Si torna ancora a parlare di Imu l’imposta che va a colpire il bene più caro agli italiani spesso conquistato a suon di sacrifici; in seguito alla pressioni del leader del Pdl Silvio Berlusconi, il premier Letta cerca un sistema che possa portare all’abolizione dell’imposta sulla prima casa.

Secondo un esperto in federalismo fiscale, l’ex senatore Marco Stradiotto gli italiani hanno subito un vero e proprio salasso nel 2012 a causa del costo dell’Imu portato all’esasperazione dall’ex premier Mario Monti.

A Siena per esempio l’imposta complessiva ha raggiunto la spaventosa cifra di 900 euro per abitante e la prima casa costa 239 euro contro i 10 euro pagati dagli abitanti di Crotone.

Accanto a Siena, fra i capoluoghi più costosi c’è Milano con i suoi 856,89 totali e Roma i cui abitanti pagano complessivamente 810,61 euro.

In definitiva in base alla classifica compilata da Stradiotto le prime posizioni sono occupate da città del Centro-Nord, mentre agli ultimi posti della classifica troviamo Iglesias i cui abitanti versano un importo totale di 163,22 euro, quasi un quinto dell’imposta versata dai senesi. Ancora importi ragionevoli per altre due città del Sud Italia: Crotone con 164,51 euro e Lanusei con 182,10 euro.

Se prendiamo in esame l’Imu sulla prima casa, Siena continua a detenere il primato della città più cara (239,63 euro), poi troviamo Roma (216,26) e Torino (196,12).

Nei dieci capoluoghi più cari fra città del Centro-Nord ci sono le due eccezioni Cagliari e Caserta.

E non edificante neanche l’altro sconfortante primato che vede trenta capoluoghi della penisola pagare più di 100 euro di imposta sulla prima casa.

Solo Crotone ha un’imposta poco più cara di 10 euro, a cui seguono altre città del meridione come Sanluri (20,32 euro), Caltanisetta (21,91), Villacidro (22,42) e poi Enna (23,08).

Il passaggio dall’Ici all’Imu non è stato affatto indolore anzi per molte città l’incremento ha subito impennate vertiginose: ricordiamo Taranto con un aumento del 78,53 %, Ancona 54 % in più e siena che con il suo + 53 % paga l’Imu più esosa della Penisola.

Chi invece ha tratto vantaggio dal passaggio fra le due imposte è stato Crotone che ottiene il decremento maggiore fra Ici pro capite per la prima abitazione e Imu pro capite (-67,82 %), oltre a registrare, lo ricordiamo il primato per l’imu più basso sulla prima casa. Poi segue Cuneo con un buon -48,89 % e Pesaro 38,55 % in meno.

Lo studio effettuato sottolinea il grosso difetto di un’imposta comunale modificata in un’imposta mista: “ L’Imu contiene due errori di fondo e un vizio iniziale che l’hanno trasformata in un’imposta ancora più iniqua della vecchia Ici”. Sempre secondo quando dichiara Stradiotto il governo Monti ha prodotto “ un mix perverso fra rendite catastali squilibrate, coefficienti moltiplicatori e detrazioni uguali per tutti. La nostra speranza è che il legislatore eviti di prendere sia l’ipotesi dell’aumento delle detrazioni e sia l’ipotesi di legare l’Imu al reddito, in entrambi i casi si rischierebbe di moltiplicare le iniquità e le ingiustizie” conclude lo studio.