Femminicidio: cosa prevede il decreto legge approvato dall’esecutivo Letta

 

Femminicidio-cosa-prevede-il-decreto-legge-approvato-dall’esecutivo-Letta   Ci sono volute tante, troppe morti di donne uccise dalla violenza brutale prima che la legge sul femminicidio fosse approvata ed ora diventa finalmente attuativo ciò che avrebbe dovuto essere prima che questo diventasse un triste e vergognoso fenomeno.

Il provvedimento è composto da soli 12 articoli e si pone 3 obiettivi: prevenire il fenomeno, punire in modo certo i colpevoli e proteggere le vittime.

Le nuove norme mirano a combattere la violenza sulle donne attraverso provvedimenti ben specifici: arresto obbligatorio in flagranza nei casi di maltrattamento familiare e stalking, aumento di un terzo della pena prevista se alla violenza assistono minorenni, o se la violenza viene subita da una donna incinta o se viene commessa dal partner, permesso di soggiorno se la vittima è di nazionalità straniera, irrevocabilità della querela e allontanamento del coniuge violento se sussiste un rischio per l’integrità della vittima.

Il consiglio dei Ministri ha approvato i provvedimenti del decreto legge che essendo tale è immediatamente attuativo; il Presidente del Consiglio Enrico Letta ha commentato : “Su questi obiettivi, che recepiscono la convenzione di Istanbul, abbiamo organizzato una serie di norme che hanno lo scopo di intervenire tempestivamente prima che il reato venga commesso, proteggere la vittima se il reato viene commesso, punire il colpevole e agire affinchè la catena persecutoria non arrivi all’omicidio”.

Veniamo al dettaglio del pacchetto che prevede innanzitutto PENE PIU’ SEVERE: viene aumentata di un terzo la pena se alla violenza assiste un minore di 18 anni o se la donna è in attesa oppure se la violenza viene commessa dal partner anche se non convivente; anche lo stalking viene quasi equiparato poiché la querela presentata per questo tipo di reato è irrevocabile.

Anche il cyberbullismo è oggetto delle attenzioni dei mass media. L’avvocato Giulia Bongiorno che è parte fondamentale insieme a Michelle Hunziker di un’associazione che difende le donne è fortemente critica nei confronti della legge che mostra alcune pecche come lei stessa sostiene: “Se a questo decreto non ne seguirà un altro molto serio ed efficace, sarà del tutto inutile. E’ necessario un processo rapido e veloce ottenuto razionalizzando i tempi della giustizia”.

Un altro articolo del decreto prevede che “le forze di polizia, su autorizzazione della magistratura, potranno buttare fuori di casa, con urgenza, il coniuge violento, se vi è il rischio che dalle molestie possa derivare un pericolo per l’incolumità della vittima”. Le critiche mosse anche in questo caso riguardano l’aspetto del provvedimento che interviene quando la violenza ha già fatto il suo corso.

Viene inoltre contemplato l’ARRESTO IN FLAGRANZA per maltrattamenti contro familiari o stalking: per questi reati viene garantito il patrocinio gratuito alla vittima che diversamente non potrebbe permettersi.

Ma sempre secondo Giulia Bongiorno: “La vera svolta ci sarà quando si combatterà la matrice della violenza; in Francia per esempio si stabilisce che sin dall’asilo non devono esserci distinzioni nei giochi tra maschi e femmine, si aboliscono le barriere consentendo agli individui di crescere senza ruoli predeterminati”.

Viene inoltre garantito l’anonimato in caso di denuncia e il permesso di soggiorno per motivi umanitari agli stranieri vittime di violenza.