Eboli: indagini su madre per gravi ustioni ai piedi del figlio di 11 anni, punito per non aver fatto i servizi in casa

Un bambino di 11 anni al centro di una dolorosa vicenda di maltrattamenti in famiglia ad Eboli. La madre, accusata di gravi violenze, è ora sotto indagine.

La denuncia che ha scosso Eboli

Nel cuore di Eboli, una tranquilla città nel sud d’Italia, si consuma una storia di dolore e violenza che ha come protagonista un bambino di appena 11 anni.

La vicenda emerge a fine dicembre 2022, quando il padre del piccolo, separato dalla famiglia, porta alla luce gravi accuse di maltrattamenti.

Secondo quanto riportato, il bambino sarebbe stato sottoposto a continue violenze fisiche da parte della madre, una donna di origine magrebina di 48 anni, rea di averlo colpito ripetutamente con bastoni roventi per non aver eseguito le pulizie domestiche a suo gradimento. Le ustioni sul collo dei piedi del bambino diventano il triste simbolo di una sofferenza troppo grande per essere sopportata in silenzio.

Un cammino giudiziario tortuoso

Nonostante una prima denuncia dettagliata, il padre del bambino decide, inaspettatamente, di ritirarla dopo alcune settimane, gettando ombre e dubbi sull’intero caso. Tuttavia, la ritrattazione non ferma gli investigatori e la Procura di Salerno, determinata a fare luce sulla verità, continua a indagare sugli episodi di maltrattamento, estendendo lo sguardo anche al passato del bambino e del fratellino in Marocco, alla ricerca di eventuali precedenti di violenze.

Tra verità e dubbi

La vicenda si complica ulteriormente quando, durante un incidente probatorio, il bambino offre una versione dei fatti radicalmente diversa da quella iniziale, attribuendo le proprie ferite a un incidente avvenuto giocando con un accendino insieme ad alcuni amici. Questa svolta solleva interrogativi sulla genuinità delle sue dichiarazioni, spingendo il magistrato a coinvolgere una psicologa dell’età evolutiva per valutare se le parole del bambino siano state spontanee o il risultato di pressioni esterne.