Bari intreccio tra legge e malavita, due vigilesse chiesero aiuto al clan dopo essere stata insultate da un automobilista, “La sua auto poi fu rubata”


In un clamoroso intreccio tra legge e malavita a Bari, due vigilesse della Polizia Locale ricorrono all’aiuto della criminalità organizzata per vendicarsi di un cittadino irrispettoso.

Incredibile connivenza a Bari

In un episodio che sembra uscito direttamente da una sceneggiatura di film noir, due agenti di polizia locale di Bari hanno attraversato la sottile linea che divide la legge dalla malavita. Le vigilesse, dopo essere state insultate da un automobilista che aveva ignorato un semaforo rosso, non hanno esitato a cercare vendetta attraverso canali inquietanti. Invece di seguire la procedura standard denunciando l’incidente alle autorità competenti, hanno contattato Fabio Fiore, noto per i suoi legami con il clan mafioso Parisi e per essere stato l’autista del boss ‘Savinuccio’. Fiore è stato informato del comportamento dell’automobilista, con l’intento chiaro di orchestrare una rappresaglia.

Una vendetta orchestrata con metodi mafiosi

Il gesto di rivolgersi a un esponente del mondo criminale per una questione apparentemente gestibile attraverso le vie legali mette in luce un inquietante intreccio di lealtà e riverenza verso la criminalità organizzata. Il veicolo dell’uomo, segno evidente di una vendetta ben orchestrata, è stato rubato e poi misteriosamente ritrovato il giorno stesso della denuncia. Gli inquirenti sono convinti che dietro al furto ci sia la mano di Fiore, agendo per conto delle vigilesse desiderose di punire l’uomo per il suo comportamento irrispettoso.