Bari, primo interrogatorio per Giacomo Olivieri, “Chiarirò tutto, pronto a collaborare”

Giacomo Olivieri si confronta con la giustizia: dichiarazioni spontanee nel carcere di Brindisi riguardanti l’inchiesta mafiosa a Bari.

Dichiarazioni in carcere: Giacomo Olivieri affronta le accuse

Giacomo Olivieri, ristretto nel carcere di Brindisi da lunedì a seguito di un’indagine su mafia e voti a Bari, si è presentato di fronte al gip Vilma Gilli per un interrogatorio di garanzia. Durante questa sessione, alla quale hanno partecipato i pm Marco D’Agostino e Buquicchio tramite videoconferenza, Olivieri ha iniziato a discutere alcuni dettagli legati alle accuse mosse nei suoi confronti dalla Dda di Bari. Ha scelto di rimandare a un futuro interrogatorio, questa volta davanti al gip titolare Alfredo Ferraro, le risposte ad alcune domande specifiche, indicando una strategia cauta nel suo approccio legale.

La strategia legale di Olivieri

“Gli avvocati Gaetano e Luca Castellaneta hanno comunicato che Olivieri, pur esprimendo la volontà di partecipare a un interrogatorio non appena avrà piena visione degli atti di indagine, ha già fornito dichiarazioni spontanee che potrebbero rivelarsi cruciali per le fasi successive dell’indagine preliminare.” Queste dichiarazioni spontanee potrebbero indicare un tentativo da parte di Olivieri di chiarire la sua posizione e, potenzialmente, di collaborare con le autorità giudiziarie nel disvelare aspetti non ancora chiariti dell’indagine.

Le implicazioni delle dichiarazioni di Olivieri

Le dichiarazioni spontanee di Olivieri segnano un momento significativo nell’indagine mafiosa che scuote la città di Bari. La sua scelta di parlare, seppur parzialmente, suggerisce un possibile sviluppo nelle strategie difensive e nelle dinamiche dell’indagine. Mentre il quadro completo delle accuse e delle evidenze contro di lui rimane da delinearsi, l’atteggiamento proattivo di Olivieri potrebbe influenzare il corso delle indagini preliminari, apportando nuovi elementi a una vicenda giudiziaria già complesse.