Dopo aver causato danni per 130 mila euro a una baita durante il lockdown, dodici ragazzi dai 14 ai 16 anni dovranno sottostare a un programma di recupero, compiendo lavori socialmente utili e assistendo anziani e diversamente abili.
Il Tribunale dei minori di Trento ha approvato un programma di messa alla prova per dieci dei dodici ragazzi responsabili dei danni alla baita nelle Dolomiti. Il programma impone loro di dedicare sei mesi a tagliare l’erba, pulire strade e muri imbrattati nei rispettivi Comuni di residenza, oltre ad assistere anziani e diversamente abili. Questo impegno non deve interferire con il lavoro o gli studi, se già impegnati.
Durante l’udienza, i giovani imputati, all’epoca ancora minorenni, hanno ammesso le loro responsabilità e hanno chiesto scusa per i danni causati. La trattativa per il risarcimento alla famiglia proprietaria della baita sembra essere in corso, con una cifra approssimativa di poco più di 50mila euro. Alcuni degli episodi contestati includono danni alla caldaia, all’impianto idraulico e ai mobili della baita.
Questo caso ha dimostrato l’importanza di un processo di recupero e rieducazione per i giovani responsabili di atti vandalici. Attraverso lavori socialmente utili e il sostegno agli anziani e ai diversamente abili, questi ragazzi avranno l’opportunità di riflettere sulle loro azioni e di contribuire positivamente alla comunità. La sentenza del Tribunale dei minori di Trento mira non solo a punire, ma anche a educare e riabilitare i giovani coinvolti.