Filippo Turetta, il 23enne di Torreglia, attende in carcere il processo per l’omicidio di Giulia Cecchettin, la sua ex fidanzata uccisa a novembre dell’anno scorso. La Procura di Venezia punta a chiudere presto le indagini, avendo raccolto evidenze che suggeriscono una possibile premeditazione dell’atto.
Gli inquirenti stanno per concludere le indagini sull’omicidio, che potrebbe aver incluso la pianificazione del delitto, come indicato dalla presenza di oggetti sospetti come nastro adesivo e un coltello nella macchina di Turetta. Le analisi dei dispositivi elettronici di Turetta, come smartphone e pc, sono centrali per determinare se l’omicidio sia stato premeditato, mettendo in luce qualsiasi attività sospetta precedente all’evento.
Con l’aggravante della premeditazione, Turetta rischia il massimo della pena: l’ergastolo. La Procura prevede che il processo inizi in autunno, possibilmente tra settembre e ottobre, davanti alla Corte d’assise. L’udienza preliminare è attesa prima della pausa estiva per evitare ritardi che potrebbero permettere a Turetta di uscire dal carcere per scadenza dei termini di custodia. La contestazione dell’aggravante di premeditazione precluderebbe inoltre a Turetta la possibilità di optare per il rito abbreviato, che prevederebbe uno sconto di pena.