Procedimento disciplinare contro Serena Bortone per il caso Antonio Scurati

La conduttrice Serena Bortone è al centro delle polemiche dopo la sua segnalazione sui social riguardo la mancata apparizione dello scrittore Antonio Scurati nel programma “CheSarà…” su Rai3.

Il cuore della controversia

Dopo due settimane di intense discussioni, la Rai ha preso una posizione ufficiale sulla questione che vede protagonista la conduttrice Serena Bortone. La sua decisione di portare sui social la notizia della mancata partecipazione di Antonio Scurati al suo programma ha scatenato una serie di reazioni a catena. L’amministratore delegato Roberto Sergio ha inviato a Bortone una lettera di contestazione disciplinare, evidenziando una presunta violazione della policy aziendale.

“La nostra azione era necessaria per mantenere l’integrità delle regole aziendali,” ha spiegato Sergio in commissione di Vigilanza. “Non si è trattato di censurare il monologo di Scurati, che è stato poi letto dalla stessa Bortone, ma di seguire le procedure stabilite dal nostro regolamento.”

Le dichiarazioni dell’AD hanno sollevato un polverone. Il Partito Democratico e il sindacato Usigrai hanno prontamente risposto, descrivendo la mossa come “inaccettabile e minacciosa.” Daniele Macheda, segretario dell’Usigrai, ha sottolineato l’ironia della situazione: “Roberto Sergio, che un tempo attaccava su social le politiche della Rai, ora usa i procedimenti disciplinari per limitare la libertà dei giornalisti.”

Reazioni e prossimi passi

La vicenda ha accelerato la tensione tra i vari attori coinvolti. Da un lato, la Rai segnala un danno reputazionale causato dalle azioni di Bortone. Dall’altro, i parlamentari del PD in commissione di Vigilanza attaccano la dirigenza: “Assistiamo a un atto intimidatorio che punta a colpire l’informazione libera e il pluralismo.”

Nel contesto di uno sciopero organizzato dall’Usigrai, Serena Bortone ha mantenuto una posizione tranquilla, affermando di aver agito nel rispetto del proprio dovere professionale. “Ho soltanto anticipato ciò che sarebbe comunque emerso,” ha dichiarato la giornalista.

Mentre il direttore generale Giampaolo Rossi difende la gestione dello sciopero, sottolineando una partecipazione che non ha impedito la trasmissione dei tg, il dibattito continua a infiammare gli animi. Bortone ora ha cinque giorni per fornire le sue spiegazioni, in un clima di crescente incertezza su come questa vicenda influenzerà il futuro del servizio pubblico e della libertà di espressione all’interno della Rai.