Massimiliano Allegri squalificato per due giornate: il tecnico della Juventus punito per il suo comportamento nella finale di Coppa Italia

Allegri è stato squalificato per due giornate a causa del suo comportamento aggressivo nei confronti dell’arbitro durante la finale di Coppa Italia contro l’Atalanta, con una multa aggiuntiva di 5.000 euro.

L’esplosione di Allegri in finale

Massimiliano Allegri, allenatore della Juventus, è stato squalificato per due giornate dal Giudice Sportivo dopo aver perso il controllo e mostrato un atteggiamento aggressivo durante i minuti finali della vittoriosa finale di Coppa Italia contro l’Atalanta. L’episodio ha catturato l’attenzione non solo per il comportamento poco ortodosso del tecnico ma anche per le sue espressioni di evidente frustrazione contro le decisioni arbitrali.

Durante il 50° minuto del secondo tempo, Allegri si è avvicinato al Quarto Ufficiale in modo minaccioso, protestando con gesti plateali e verbali una decisione dell’arbitro. Le immagini hanno mostrato il tecnico visibilmente alterato, prima di essere espulso dal campo di gioco.

Dettagli e conseguenze della squalifica

La squalifica di Allegri è stata motivata da una serie di comportamenti ritenuti inaccettabili dal Giudice Sportivo, che hanno incluso:

  • Avvicinamento al Quarto Ufficiale con un atteggiamento polemico e aggressivo.
  • Reiterazione dell’atteggiamento aggressivo dopo la notifica del provvedimento di espulsione, con espressioni irriguardose verso gli Ufficiali di gara.
  • Gesti irridenti nei confronti del Direttore di gara dopo la notifica del provvedimento di espulsione e prima di abbandonare il recinto di gioco.

In aggiunta alla squalifica, è stata inflitta a Allegri una multa di 5.000 euro, a sottolineare la gravità del suo comportamento.

La reazione di Allegri e il clima di tensione

Il momento culminante del suo sfogo è stato quando Allegri, con la giacca già sfilata e il nodo della cravatta allentato, ha urlato frasi come “Vergogna! Vergogna!” e “Dov’è Rocchi?!“, riferendosi al designatore arbitrale, mostrando una tensione che ha trasceso il mero disappunto per una decisione arbitrale.

Il tecnico ha poi abbandonato il campo con gesti teatrali, mostrando il suo dissenso in maniera inequivocabile e provocando la reazione dell’arbitro Maresca, che non ha esitato a mostrargli il cartellino rosso.