Chiara Ferragni, Selvaggia Lucarelli rivela che c’è stato un momento in cui avrebbe voluto fermarsi nell’indagine contro l’influencer

Durante la presentazione del suo libro “Il Vaso di Pandoro”, Selvaggia Lucarelli ha discusso l’impatto della sua inchiesta sui Ferragnez che, pur essendo significativa, si è dissolta rapidamente nell’indifferenza mediatica.

Lucarelli ha espresso frustrazione per il modo in cui la sua inchiesta è stata rappresentata dai media, ridotta a un banale conflitto personale piuttosto che a un’analisi critica. “Ero convinta di avere in mano una grande notizia,” ha detto Lucarelli, riflettendo sulla reazione iniziale del pubblico e l’indignazione sui social media che è presto svanita.

Momento di sconforto e rassegnazione

Lucarelli ha condiviso un momento particolarmente scoraggiante, avvenuto due settimane dopo la pubblicazione dell’inchiesta, quando Chiara Ferragni ha annunciato la donazione del suo cachet di Sanremo a un’associazione per le donne. Questo gesto ha trasformato l’immagine di Ferragni da oggetto di critica a benefattrice, oscurando completamente il lavoro di inchiesta di Lucarelli. “In quell’occasione ho proprio pensato ‘io mi arrendo’,” ha confessato la giornalista, sottolineando come il sostegno incrollabile dei media e dei follower sembrasse rendere i Ferragnez inattaccabili.

Riflessioni sul potere mediatico e la resistenza al cambiamento

Lucarelli ha chiuso il suo intervento sottolineando come Ferragni sia rimasta a lungo protetta da una “bolla di consenso”, indicativa di una più ampia resistenza al cambiamento e alla critica nel contesto mediatico e culturale italiano. Nonostante le difficoltà e la rassegnazione momentanea, Lucarelli rimane convinta che la verità emerga alla fine, dato che “gli indizi ce ne erano tantissimi.”