La voglia di vivere come tutti gli altri ha permesso ad Aidan, un ragazzino di soli nove anni, di non arrendersi davanti alle difficoltà ma di lottare fino a raggiungere i suoi desideri.
Aidan non è un bambino come tutti gli altri perché nasce con il braccio sinistro che arriva solo fino a poco più del gomito.
Per questo, dalla nascita, gli viene applicata una protesi che, comunque, continua a limitarlo, e anche di molto, in tanti movimenti.
Per questo motivo il bambino non era affatto felice, perchè la protesi che aveva, comunque, non lo rendeva autonomo e non gli consentiva di realizzare tutti i suoi sogni come quello di praticare sport; infatti Aidan vuole fare karate, nuotare ma anche più semplicemente giocare al computer.
Resosi conto, come dicevamo, che avere la protesi equivaleva a non averla perché aveva sempre dei grossi limiti decise di non portarla più.
Ma probabilmente dentro di sé non si era ancora dato per vinto.
Infatti, tempo dopo, e precisamente nel mese di luglio scorso, prende parte ad un laboratorio aperto a bambini come lui, “Superhero Cyborg Camp”, a San Francisco, e lì impara a progettare grazie all’aiuto di KIDmob, un’organizzazione no-profit.
Tornato a casa e rimasto affascinato da ciò che aveva imparato. Aidan decide di mettersi alla prova e di sperimentare un prototipo che potesse aiutare chi, come lui, non ha gli arti completamente sviluppati.
E così organizzatosi con giocattoli che non utilizzava più e altri pezzi vari di oggetti raccattati qua e là, Aidan crea una protesi rudimentale.
La protesi è formata da una lunga asta di metallo alla cui estremità è possibile agganciare ciò che serve come, ad esempio le posate per mangiare.
L’idea di Aitan viene presentata a un gruppo di ingegneri che raffinano l’invenzione e la migliorano fino a farla diventare una vera e propria rivoluzione.
Ma i problemi, come al solito in questi casi, sono i costi.
Infatti, la spesa per produrre queste protesi è di circa 15mila euro ma il problema principale è che nei bambini dovrebbe seguire anche la crescita naturale cosa che farebbe diventare questa invenzione quasi proibitiva.
Per il momento la situazione è questa ma grazie ad Aitan c’è la possibilità di sperare in un domani migliore.