L’ex premier critica la gestione del caso Almasri, l’atteggiamento verso la Corte Penale Internazionale e il clima di scontro tra istituzioni: “La premier scappa, le istituzioni meritano rispetto”.
Il caso Almasri continua a essere al centro del dibattito politico. L’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi accusa il governo Meloni di aver gestito l’intera vicenda in modo opaco: “Il posto di quel killer è il carcere. Se però c’è un interesse nazionale, la premier deve dirlo in Aula o mettere il segreto di Stato. Invece è scappata”, ha dichiarato in un’intervista.
Secondo Renzi, il dibattito parlamentare non ha fatto chiarezza: “Matteo Piantedosi ha negato che Almasri sia collegato all’immigrazione, Carlo Nordio si è rifugiato nei cavilli giuridici. Hanno fatto una figura indecorosa”.
Renzi non risparmia critiche alla premier, accusandola di essere più attenta alla propria immagine che alla sostanza politica: “Lei è un’influencer, non una statista. Aveva dichiarato guerra ai trafficanti di uomini dal palco di Atreju, ma alla fine li scarcera col volo di Stato”.
E insiste: “Una statista affronta le questioni in Aula, non manda avanti i ministri. Ma per tutti gli influencer c’è sempre un pandoro che prima o poi spezza l’incantesimo, come abbiamo visto con Chiara Ferragni”.
La scelta del governo di non firmare la risoluzione UE contro le sanzioni statunitensi alla Corte Penale Internazionale viene definita da Renzi un errore politico: “Strizza l’occhio a Trump, offrendosi come suo scendiletto. Minare l’unità europea fa solo danni all’Italia, anche sul fronte dei dazi”.
L’ex premier si dice preoccupato anche per la vicenda dello spyware Paragon, utilizzato per intercettazioni illecite: “Il governo deve chiarire chi ha usato questo trojan potentissimo. È peggio delle spie della DDR, perché entrano nei telefonini di giornalisti e politici”.
Renzi non esclude un coinvolgimento della magistratura, ma chiede trasparenza: “Se è stata una Procura, il governo deve dire chi ha autorizzato l’uso del trojan: Polizia, Carabinieri, Finanza o Penitenziaria? Da queste quattro non si scappa”.
Un altro fronte caldo riguarda il contrasto tra servizi segreti e magistratura. Renzi commenta duramente la denuncia del Dis contro la Procura di Roma: “Mai vista una cosa del genere. Servizi e magistrati devono collaborare, non denunciarsi. Ma c’è la mano di Alfredo Mantovano, che vuole regolare i conti con Lo Voi”.
E attacca: “Hanno creato un clima di guerriglia interna, c’è una caccia all’uomo senza precedenti. Le istituzioni meritano rispetto, ma Meloni le gestisce come fossero una sezione di Fratelli d’Italia. Questa non è una democrazia stabile, è maionese impazzita”.
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