Vittorio Feltri ospite di Piero Chiambretti durante la quarta puntata del programma di Rai3 "Donne sull'orlo di una crisi di nervi", Milano, 2 ottobre 2024. ANSA/DANIEL DAL ZENNARO
Il giornalista attacca duramente la parlamentare europea, scatenando polemiche sul suo tono e sulle sue dichiarazioni.
Ancora una volta, Vittorio Feltri fa discutere con un editoriale infuocato pubblicato su IlGiornale.it, in cui critica duramente Ilaria Salis, attivista e deputata europea nota per il suo impegno sui diritti umani e per le sue posizioni sulla riforma del sistema carcerario.
Nel suo intervento, il giornalista ha usato parole particolarmente taglienti nei confronti della parlamentare, con un tono sarcastico che non è passato inosservato.
“Voi ve la ricordate la detenuta in Ungheria? Non ha mai smesso di dire stupidaggini. Poi è stata eletta, grazie alla sinistra, nel Parlamento Europeo, e quindi, uscita dal carcere, è passata direttamente in aula a Strasburgo e Bruxelles. Va benissimo”, ha scritto Feltri, minimizzando il percorso politico della Salis e insinuando che la sua elezione sia frutto esclusivamente del sostegno della sinistra.
Le dichiarazioni di Feltri hanno immediatamente acceso il dibattito. Da un lato, c’è chi lo difende, vedendo nelle sue parole una critica alla sinistra e alle dinamiche politiche che hanno portato all’elezione di Salis. Dall’altro, molti denunciano il tono sprezzante e il rifiuto di confrontarsi nel merito delle proposte della deputata europea, riducendo la questione a un attacco personale.
L’editoriale si inserisce in un contesto di forte discussione sulla riforma del sistema carcerario, tema su cui Salis si è espressa più volte, soprattutto dopo la sua esperienza di detenzione in Ungheria. Tuttavia, Feltri non ha approfondito le sue posizioni, limitandosi a una critica diretta alla figura politica della parlamentare.
Le parole di Feltri confermano il clima di tensione attorno alla figura di Ilaria Salis, diventata simbolo di un dibattito che tocca temi sensibili come la giustizia, la detenzione e i diritti umani. Confronti di questo tipo, però, rischiano di polarizzare ulteriormente la discussione, allontanandola dal merito delle questioni e trasformandola in un semplice scontro ideologico.