L’Istat conferma: in Italia crescono l’occupazione stabile e i salari. In aumento anche l’export extra-Ue e il Pil nel primo trimestre del 2025.
Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Istat, il mercato del lavoro italiano continua a registrare segnali positivi. A marzo si è registrata una lieve flessione degli occupati su base mensile (-0,1%, pari a 16mila unità), ma su base annua l’incremento è rilevante: 450mila occupati in più rispetto a marzo 2024, pari a un +1,9%. Il tasso di disoccupazione, in lieve aumento rispetto a febbraio (+0,1%), si attesta al 6%, restando ai minimi da aprile 2007.
Decisamente rilevante è la crescita dell’occupazione stabile: in un anno i lavoratori a tempo indeterminato sono aumentati di 673mila unità, mentre i contratti a termine sono diminuiti di 269mila. Un dato influenzato dalle misure adottate dal governo per incentivare le assunzioni stabili e la trasformazione dei contratti precari.
Il tasso di occupazione resta ai massimi storici, al 63%. Particolarmente significativo il dato che confronta la situazione attuale con quella di ottobre 2022, mese di insediamento del governo guidato da Giorgia Meloni: da allora, il numero degli occupati è cresciuto di 1 milione e 66mila unità, mentre i disoccupati sono diminuiti di 419mila.
Anche sul fronte delle retribuzioni, i dati Istat mostrano una dinamica in miglioramento. Tra gennaio e marzo 2025, le retribuzioni orarie contrattuali sono aumentate del 3,9% rispetto allo stesso periodo del 2024, superando l’incremento registrato nello scorso anno (+3,1%).
Parallelamente, si registrano segnali positivi anche dagli indicatori di fiducia delle imprese. L’indice Pmi del settore manifatturiero, calcolato da Hcob e S&P, è risalito ad aprile a 49,3 punti rispetto ai 46,6 di marzo, avvicinandosi alla soglia dei 50 punti che segna la crescita del comparto produttivo.
La crescita economica trova conferma anche nei dati diffusi da Eurostat. Nel primo trimestre del 2025, il Pil italiano è cresciuto dello 0,3% rispetto al trimestre precedente, superando Francia (+0,1%) e Germania (+0,2%), e avvicinandosi alla media dell’Unione europea.
A contribuire alla ripresa è anche il commercio con i Paesi extra-UE. A marzo, le esportazioni sono aumentate del 2,9% rispetto al mese precedente e del 7,5% su base annua, mentre le importazioni sono salite dell’8,7%. L’avanzo commerciale è risultato pari a quasi 6 miliardi di euro, con un incremento di 200 milioni rispetto a marzo 2024.
Infine, ad aprile è arrivata la promozione da parte dell’agenzia di rating S&P, che ha rivisto al rialzo il merito di credito dell’Italia, portandolo da BBB a BBB+. Si tratta del ritorno al livello del 2012, giustificato dalla “stabilità politica” e dai “progressi costanti” registrati, secondo l’agenzia.