Italia & Dintorni

Rosy Bindi shock a Tagadà: “Quella di Netanyahu è la soluzione finale per i palestinesi”

L’ex presidente della Camera accusa il premier israeliano di crimini sistematici e critica il silenzio del governo Meloni: “Tacere è complicità”.

Le parole che fanno discutere: il paragone con la Shoah

Scoppia la polemica dopo le durissime dichiarazioni di Rosy Bindi, intervenuta in collegamento a Tagadà su La7. Parlando con la conduttrice Tiziana Panella, l’ex presidente della Camera ha affermato: «Mi assumo la responsabilità di quello che dico: qui siamo alla soluzione finale per il popolo palestinese». Un’espressione pesantissima, che richiama il termine storico usato dal regime nazista per indicare lo sterminio sistematico degli ebrei durante la Seconda guerra mondiale.

La Bindi ha spiegato: «È quello che sta facendo Netanyahu in questo momento. A me viene in mente questa categoria della storia». E ha aggiunto: «La domanda che continuo a farmi è: come fa un popolo che ha subito quello che ha subito a non ribellarsi a un capo del governo che sta massacrando un popolo?».

“Crimini sistematici, altro che sottigliezze terminologiche”

Nel suo intervento, Bindi ha sostenuto che il termine “genocidio” – che Liliana Segre ha recentemente rifiutato di utilizzare – sia solo una questione linguistica: «Capisco che Segre non utilizzi il termine genocidio ma sono sottigliezze: qualunque termine usiamo, lì stiamo assistendo alla distruzione di un popolo voluta, sistematica».

Un’accusa netta, che si inserisce nel dibattito sulla recente minaccia del premier israeliano Benjamin Netanyahu di invadere la Striscia di Gaza in modo massiccio. Per Bindi, l’offensiva militare non è solo una questione bellica, ma rappresenta un progetto di eliminazione sistematica del popolo palestinese, che avrà gravi ripercussioni a livello globale: «Creerà in quell’area del mondo già sempre sottoposta a incendi, guerre, divisioni e distruzioni, ancora drammi, tragedie e insicurezza in tutto il mondo».

Attacco al governo Meloni: “Silenzio assordante per non disturbare Trump”

Non è mancata, nel corso del collegamento, una critica diretta al governo italiano guidato da Giorgia Meloni. «Noi abbiamo un governo che tace», ha denunciato Rosy Bindi, sottolineando l’assenza di una presa di posizione chiara da parte dell’esecutivo.

A incalzarla è stata Tiziana Panella, che ha chiesto: «Per non disturbare Trump? Per non disturbare Netanyahu?». La risposta della Bindi è stata netta: «Trump sta appoggiando Netanyahu questa volta: non prendiamo con ironia le sue uscite».

Parole destinate a suscitare reazioni nel dibattito politico e istituzionale, in un momento in cui il conflitto mediorientale resta tra i dossier più delicati sul piano internazionale.