Italia & Dintorni

Cruciani sferza Schlein: “È la sacerdotessa del buonismo, ci impone l’inclusività come una religione di Stato”

Il conduttore radiofonico accusa il mainstream di minacciare la libertà d’opinione e individua in Schlein e Boldrini i simboli del nuovo moralismo

Il politicamente corretto secondo Cruciani

Prosegue la crociata di Giuseppe Cruciani contro il politicamente corretto, da lui definito una “forma di censura moderna” che riduce la libertà di espressione in nome di una narrazione imposta. Intervistato dal Corriere della Sera, il conduttore de La Zanzara torna a criticare quello che considera un pensiero unico dominante: “Subiamo ogni giorno una specie di lavaggio del cervello su cosa possiamo dire, come possiamo dirlo e siamo classificati a seconda di come la pensiamo su certi argomenti”.

Secondo Cruciani, il rischio è che l’etichettatura ideologica diventi automatica: “Oggi è facile che uno venga classificato come razzista, omofobo, insensibile, misogino, sessista e maschilista semplicemente perché si ribella alla narrazione del mainstream”.

“Libertà limitata in nome dell’uniformità”

Il conduttore denuncia un clima crescente di censura che, secondo lui, minaccia direttamente la libertà in Occidente. “In Occidente dove c’è la libertà, in alcuni casi questa è compromessa, scalfita o limitata dal fatto che qualcuno si è messo in testa che il linguaggio debba essere tutto uguale, che alcuni princìpi devono essere universalmente riconosciuti”, ha dichiarato. “Quindi essere contro alcune cose significa essere classificati dei paria”.

Parlando della pandemia, Cruciani ha citato il trattamento riservato ai critici della campagna vaccinale: “Durante il vaccino abbiamo avuto la dimostrazione che, se qualcuno la pensava in maniera diversa dall’appello alla salvezza della patria, veniva classificato come traditore e veniva punito con sanzioni molto gravi. Questo ha comportato la perdita del lavoro e della libertà di movimento in Occidente, dove si pensava che tutto fosse consentito soprattutto il governo del proprio corpo”.

Il moralismo secondo Cruciani: “Pd e giornalisti con due facce”

Alla domanda su chi rappresenti oggi in Italia il moralismo più radicale, Cruciani risponde senza esitazione: “Il buonismo per eccellenza, chi utilizza ‘inclusivo’ come una parola magica. Sicuramente gli attuali vertici del Pd, Elly Schlein e Laura Boldrini“.

E aggiunge una stoccata al giornalismo progressista: “Nell’ambito giornalistico è difficile perché contro il nemico si utilizzano spesso dei linguaggi scurrili. Quando parlano di destra non sono così inclusivi, il progressismo giornalistico ha una doppia faccia, promuove all’interno delle aziende l’inclusività e il controllo del linguaggio ma, quando si relaziona alla destra, è capace di dire qualsiasi cosa. Molti quando parlano di destra non sono così inclusivi”.