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Giannini e Fazio all’attacco: “La Russa affossa la democrazia, ma quando lo faceva la sinistra andava bene”

Nel salotto di Che Tempo Che Fa nuovo fuoco di fila sul centrodestra. Dimenticato Napolitano, il bersaglio è solo La Russa

La Russa nel mirino: “Vuole svuotare la democrazia”

Nel consueto appuntamento domenicale con Che Tempo Che Fa su Nove, il conduttore Fabio Fazio e il giornalista di Repubblica, Massimo Giannini, tornano a puntare il dito contro il centrodestra, questa volta a proposito dei referendum promossi dalla sinistra su Jobs Act e cittadinanza breve. Il bersaglio principale è il presidente del Senato Ignazio La Russa, reo di aver invitato gli italiani a disertare le urne per non far raggiungere il quorum.

“Fa paura la democrazia, questo è veramente il problema al quale oggi dobbiamo rispondere – afferma Giannini – perché il referendum è il supremo simbolo della democrazia partecipata, dove davvero il tuo voto può cambiare materialmente le condizioni del Paese”. E aggiunge: “Se ci convincono a rinunciare all’esercizio del voto, stiamo agevolando la progressiva liquidazione della democrazia”.

Il doppio standard: Craxi, Napolitano e l’oblio selettivo

Giannini distingue tra l’invito all’astensione da parte di un leader politico e quello proveniente da una figura istituzionale: “Che un leader di partito, per ragioni politiche, possa dire come fece Craxi ‘andate al mare’ è legittimo. Ma non lo capisco più se lo dice la seconda carica dello Stato, una settimana dopo che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha invitato gli italiani a votare”.

L’analisi, però, dimentica che anche figure di primo piano della sinistra, come Giorgio Napolitano, si espressero in passato a favore dell’astensione referendaria, senza sollevare lo stesso scandalo. Ma nel salotto di Fazio, il metro di giudizio sembra variare a seconda del colore politico.

L’affondo finale: “Quando parla La Russa sai già dove si va a finire”

Tra risatine e allusioni, Giannini lancia la battuta più tagliente della serata: “Quando parla La Russa tu sai che andrai sempre a finire laggiù…”. Nessun bisogno di precisare oltre: il sottinteso è sufficiente a strappare qualche sorriso complice in studio, ma anche a confermare la natura schiettamente schierata dell’intervento.

Una volta ancora, quindi, si assiste a un copione ben noto: le stesse posizioni che in passato venivano tollerate o difese se espresse dalla sinistra, diventano scandalo se pronunciate da esponenti del centrodestra. La polemica è servita.