Italia & Dintorni

Amici, Geppi Cucciari invita i giovani a votare ai referendum si scatena la polemica, “Vergognoso”

Durante Amici, la comica sprona i ragazzi a partecipare al referendum. Sui social piovono insulti: “Vergognoso”, replica lei

“Dite la vostra, ne avete diritto”

Un invito chiaro e diretto, quello lanciato da Geppi Cucciari nel corso di una delle ultime puntate di Amici, il programma condotto da Maria De Filippi. Davanti a una platea di giovani, la comica e conduttrice ha parlato dell’importanza del voto in vista dei cinque quesiti referendari su cittadinanza e lavoro.

«Nel caso del Referendum, anche non votare è una scelta. Però è più una questione di principio. Sotto la bandiera tricolore, talvolta, è come se ci fosse il nostro vero motto: fatti i ca**i tuoi. Se te li fai sempre e comunque, prima o poi qualcuno si farà i tuoi e deciderà al posto tuo su cose piccole, medie, grandi», ha affermato Cucciari.

Il messaggio è stato accolto con entusiasmo dal pubblico in studio, ma ha suscitato anche reazioni controverse fuori dallo schermo, soprattutto sui social. «Dite la vostra, senza paura – ha aggiunto – anche soltanto per affermare che potete farlo, che ne avete diritto. In un mondo di conoscenti e impiegati della democrazia, siate folle, siate amici».

La reazione sui social: “Io non voto” e insulti

A poche ore dall’intervento, su X (ex Twitter) è scoppiata la polemica. Un utente ha reagito con parole offensive, scrivendo: «Che grandissima me*da Geppi Cucciari. Per fortuna le persone sono intelligenti e vanno contro comunisti ripuliti», accompagnando il messaggio con l’hashtag #IoNonVoto.

La replica della conduttrice non si è fatta attendere: «A questo signore così elegante non sono piaciuta. Davvero un grande rammarico. E qui, X, mi chiedo come sia possibile. Non dico dissentire, ma farlo in questo modo vergognoso».

Partecipazione e rispetto: un dibattito ancora aperto

Il caso Cucciari riaccende il dibattito sulla partecipazione al voto, soprattutto tra le nuove generazioni. Se da un lato il diritto di astenersi è legittimo, dall’altro il richiamo all’impegno civile si scontra con un clima sempre più acceso e polarizzato, anche nel linguaggio online. E proprio l’odio social, più che il merito della questione referendaria, sembra aver preso il centro della scena.