Il leader di Italia Viva accusa la premier di marginalità internazionale e critica duramente la Cgil sul referendum contro il Jobs Act.
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è “in crisi, in difficoltà e isolata a livello internazionale”. A dirlo è Matteo Renzi, leader di Italia Viva, intervenuto ai microfoni della trasmissione Start su Sky TG24. Secondo Renzi, l’Italia ha perso la sua posizione di rilievo nel panorama europeo: «La Polonia ha preso il posto dell’Italia nel gruppo di testa. Per la prima volta in trent’anni l’asse è tra Francia, Germania e Polonia, mentre l’Italia è esclusa».
L’ex premier accusa Meloni di condotte poco incisive e troppo orientate al compiacimento dei leader stranieri: «Nella sua ansia di accontentare il potente di turno, prima il bacio sulla fronte a Biden, poi sulla pantofola a Trump, ha lasciato l’Italia fuori dai veri tavoli che contano». In particolare, Renzi ha sottolineato l’assenza fisica della presidente del Consiglio al vertice dei “Volenterosi” a Kiev, dove Meloni ha partecipato solo in videocollegamento: «Macron, Starmer e Merz stanno portando avanti uno sforzo diplomatico, Meloni no» ha affermato.
Renzi ha anche puntato il dito contro la Cgil, colpevole – secondo lui – di aver promosso un referendum “inopportuno” contro il Jobs Act, la riforma del lavoro firmata dallo stesso leader di Italia Viva durante il suo mandato a Palazzo Chigi. «È un errore fare oggi un referendum su norme di dieci anni fa» ha dichiarato. «Tu metti il Pd a chiedere l’abrogazione delle riforme fatte dal Pd e quindi Meloni se la gode e se la ride. Landini fa un gigantesco regalo alla Meloni».
Secondo Renzi, la polemica sull’astensione finisce per rafforzare proprio chi è al governo: «Non andare al voto è legittimo e comprensibile. Ma questa polemica sull’astensione aiuta la destra».
Infine, il leader di Italia Viva ha commentato le scelte strategiche della segretaria del Pd Elly Schlein, accusandola di uno spostamento troppo netto verso sinistra: «Ha fatto una operazione politica stringendo un rapporto molto forte con Avs e M5s. Insieme vincono? Per me, no». Renzi ha ribadito l’importanza di ricostruire un’area riformista all’interno del campo progressista: «Bisogna mettere nel centrosinistra una tenda che sia pronta ad accogliere, non solo quelli più di sinistra, ma anche quelli più riformisti. Non è che per fare un accordo io rinuncio alle mie idee».