Italia & Dintorni

Feltri spiazza tutti: “Altro che Papa o miracoli, è Trump che ha mosso Putin verso la pace”

Secondo Vittorio Feltri, dietro il primo passo verso il negoziato tra Russia e Ucraina non ci sono né Dio né il Papa: il merito è di Donald Trump.

“Il dialogo Mosca-Kiev non è caduto dal cielo, è opera di Trump”

Per Vittorio Feltri, non c’è spazio per illusioni mistiche o romanticismi diplomatici: se Vladimir Putin ha deciso di aprire uno spiraglio verso il dialogo con l’Ucraina, il merito non è né di un intervento divino né dell’appello del Papa alla pace, ma di un’azione diplomatica sotterranea portata avanti da Donald Trump. In un editoriale dal tono schietto e provocatorio, Feltri assegna all’ex presidente americano — “ancora prima di tornare alla Casa Bianca” — il ruolo di mediatore silenzioso e determinato, capace di preparare il terreno per un possibile cessate il fuoco.

«Vogliamo togliere al tycoon pure questo merito? Sarebbe crudele e ingiusto», scrive il fondatore di Libero, sottolineando come Trump abbia operato a lungo, sebbene spesso frainteso o attaccato per le sue posizioni, per ricucire le relazioni tra l’Occidente e Mosca. Una frattura, quella tra l’Europa e la Russia, nata ben prima dell’invasione dell’Ucraina e aggravata — ricorda Feltri — da anni di sanzioni e isolamento politico inflitti a Putin.

“Non servono preghiere, serve buonsenso”

Feltri riconosce che l’appello del Papa alla pace intercetta un desiderio profondo delle masse, un’“anelito di pace” che si rinnova ogni volta che un pontefice si affaccia in piazza San Pietro. Ma chiarisce subito che non è stata quella evocazione spirituale a spingere il Cremlino a valutare un confronto diretto con Zelensky: «È stato Trump e non Dio, senza nulla togliere al Padre Eterno, ad agevolare l’apertura di un canale di dialogo».

L’editorialista si dice soddisfatto del primo passo russo, pur rimanendo cauto sull’effettiva possibilità che i negoziati si aprano davvero a partire da giovedì. Anche Trump, definito “ottimista di ferro” come Silvio Berlusconi, sembrerebbe scoraggiato: «Ha quasi perso le speranze che si possano mettere d’accordo questi due testoni, o coglioni», afferma Feltri, citando il linguaggio colorito dell’ex presidente Usa.

“Putin vuole davvero fermare l’orrore”

Secondo Feltri, la mossa di Putin nasce da un intento autentico: porre fine a un conflitto che ha causato “distruzione e morti, giovani decimati, eserciti annientati, civili massacrati, bambini uccisi o rimasti gravemente feriti”. Un elenco drammatico di conseguenze che, a giudizio del giornalista, non necessita di rivelazioni divine per essere considerato insensato: «Non serve neppure Dio, basta il buonsenso per accorgersi di quanto sia insensata la guerra».