Putin insulta Macron e Merz: “Pronti a sanzionarci a loro discapito, sono dei deficienti”
Il leader del Cremlino alza i toni durante una conferenza sull’economia. Zelensky: “Se rifiuta il vertice, servono sanzioni più dure di sempre”.
Putin all’attacco: “Sono pronti a farsi male da soli”
Un nuovo attacco verbale di Vladimir Putin scuote il fronte internazionale. Il presidente russo, durante una conferenza sull’economia, ha definito “deficienti” coloro che “vogliono male alla Russia” e che sarebbero pronti a inasprire le sanzioni anche “a loro discapito”. Il riferimento è diretto alla coalizione dei Volenterosi, l’insieme di Paesi occidentali che da mesi discute un nuovo pacchetto di misure contro Mosca.
«Sembra che non potrebbero farlo, e invece lo fanno. Deficienti», ha detto Putin, salvo poi aggiungere un laconico: «Oh, chiedo scusa». Un passaggio che non attenua l’attacco durissimo rivolto a chi, secondo il Cremlino, starebbe alimentando un’escalation economica e diplomatica che danneggia anche le stesse nazioni promotrici delle sanzioni.
“Pronti a qualsiasi azione ostile”
Il presidente russo ha poi invitato i vertici del Paese a prepararsi a “qualsiasi azione” da parte dei futuri detrattori. «È necessario capire cosa potrebbe accadere ed essere preparati», ha detto Putin, assicurando che Mosca cercherà di “ridurre al minimo gli effetti negativi” delle sanzioni che potrebbero arrivare.
Le parole del leader russo segnano un ulteriore irrigidimento del clima internazionale, proprio mentre si cerca un varco per riaprire i canali del dialogo con l’Ucraina.
Zelensky: “Se Putin rifiuta il vertice, servono sanzioni durissime”
Dall’altra parte del conflitto, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha rilanciato l’idea di un possibile incontro con Putin in Turchia, previsto per questa settimana. Ma ha anche lanciato un avvertimento: «Se Putin rifiuta, sarà la prova che non vuole porre fine alla guerra». Per questo, ha detto da Kiev, gli Stati Uniti e i partner occidentali dovrebbero essere pronti a imporre il pacchetto di sanzioni più forte di sempre.
Il vertice in Turchia, se confermato, rappresenterebbe un tentativo concreto di riaprire i negoziati per un cessate il fuoco. Ma al momento, il Cremlino non ha confermato la disponibilità di Putin a partecipare.