Merz e von der Leyen seguono la linea Meloni: migranti, “Rafforzeremo i controlli alla frontiera”
Prima visita ufficiale del nuovo cancelliere tedesco: con von der Leyen si allinea al modello Meloni su migrazioni, spinge sulla deregulation e chiede più investimenti nella difesa e nell’energia.
Immigrazione: Berlino e Bruxelles virano sul “modello Meloni”
Non è solo un debutto istituzionale, ma una vera e propria dichiarazione di strategia quella del nuovo cancelliere tedesco Friedrich Merz. In occasione della sua prima visita ufficiale a Bruxelles, al fianco della presidente della Commissione Ursula von der Leyen, Merz lancia un messaggio chiaro: la Germania intende tornare protagonista nelle dinamiche europee, lasciandosi alle spalle le incertezze dell’era Scholz.
La linea tracciata sul tema migratorio è inequivocabile e sempre più vicina a quella italiana. «Con il Patto su migrazioni e asilo avremo confini esterni più robusti, migliori strumenti per prevenire i movimenti secondari e rapide procedure di asilo», ha detto von der Leyen, mentre Merz ha aggiunto: «Rafforzeremo i controlli alle frontiere nel rispetto del diritto europeo, e lo faremo in coordinamento con i nostri partner».
Un cambio di rotta che segna la convergenza di Berlino e Bruxelles sul modello promosso da Giorgia Meloni, con maggiore enfasi sul contenimento e la gestione esterna dei flussi, rispetto alle precedenti impostazioni più solidaristiche.
Economia e deregulation: stop alle rigidità, “sì” alla semplificazione
Sul fronte economico, Merz rilancia il tema della competitività europea come priorità assoluta: «Rafforzare l’industria dell’UE sarà il nostro progetto centrale. Il mercato unico deve essere ampliato», afferma, richiamando il lavoro di Mario Draghi e Jacques Delors come ispirazione.
Ma il nuovo cancelliere non risparmia critiche al passato recente e alle storture regolatorie: «Dobbiamo ridurre la regolamentazione europea. Il governo tedesco sosterrà la Commissione nell’alleggerimento burocratico». Nel mirino la direttiva CSDDD sulle catene di approvvigionamento: «È una normativa che intendo abrogare in Germania. Serve una modernizzazione radicale dell’UE».
Un endorsement chiaro alla semplificazione amministrativa, vista come prerequisito per affrontare la concorrenza globale, soprattutto statunitense e asiatica.
Energia e difesa: serve concretezza
Sul capitolo energia, von der Leyen ammette il limite attuale dell’Unione: «Abbiamo una buona produzione a basse emissioni, ma non abbastanza capacità di accumulo. Dobbiamo investire in reti, connessioni e stoccaggio». Il tema è noto: l’Europa rischia di sprecare energia pulita per mancanza di infrastrutture.
Infine, la questione difesa comune. Merz è netto: «Dobbiamo investire molto di più negli equipaggiamenti militari. E dobbiamo farlo insieme». L’obiettivo è creare una vera industria europea della difesa, superando la frammentazione attuale.
Il cancelliere riferisce anche di una telefonata con Donald Trump, in cui l’ex presidente Usa avrebbe suggerito un cessate il fuoco di 30 giorni in Ucraina. Merz condivide l’idea, ma chiarisce: «Se la Russia non accetterà, intensificheremo le sanzioni. La pace si costruisce solo con l’Ucraina al centro».