Il leader del M5s conferma il sostegno ai quesiti referendari sul lavoro ma invita alla cautela sul tema della cittadinanza: “L’Italia non è ancora pronta”.
Il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha confermato il suo appoggio ai referendum del prossimo 8 e 9 giugno sui temi del lavoro, sottolineando la necessità di rafforzare le tutele per lavoratrici e lavoratori. «Abbiamo condiviso da subito l’opportunità che chi oggi vive il problema dei salari molto bassi possa ottenere più diritti e sicurezza sul lavoro», ha dichiarato in conferenza stampa da Bruxelles, annunciando il suo sostegno a quattro dei cinque quesiti referendari.
Secondo Conte, i referendum rappresentano un’occasione concreta per rimettere al centro dell’agenda politica la giustizia sociale: «È importante dare un segnale chiaro in favore di chi lavora, soprattutto in condizioni precarie».
Più prudente, invece, la posizione dell’ex premier sul referendum per il dimezzamento dei tempi per ottenere la cittadinanza italiana. Pur dichiarandosi a favore del quesito, Conte ha espresso riserve sulla reale maturità del Paese nell’affrontare una tale modifica.
«L’Italia non è ancora pronta. Serve un processo di coesione sociale più ampio», ha affermato, proponendo come alternativa lo Ius Scolae, una legge che garantirebbe la cittadinanza ai figli di immigrati nati o cresciuti in Italia attraverso il percorso scolastico. «È una misura più coerente, capace di promuovere inclusione e ridurre discriminazioni», ha aggiunto.
Nel ribadire il proprio sì personale al referendum sulla cittadinanza, Conte ha anche lasciato intendere che all’interno del Movimento 5 Stelle ci sarà libertà di voto, vista la delicatezza e la complessità del tema. Una linea che cerca di tenere insieme le diverse anime del partito in un contesto politico segnato da forti tensioni ideologiche.
«Il dibattito è legittimo e va rispettato. Non si può ignorare che il tema della cittadinanza tocchi la sensibilità di molti», ha sottolineato, lanciando un appello al confronto costruttivo.