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“Estendere la cittadinanza è svendere l’identità”: Vannacci attacca la sinistra e difende la legge attuale

Da Ancona, l’eurodeputato della Lega boccia il quesito referendario sulla cittadinanza: “Errore profondo, l’integrazione richiede tempi, criteri e responsabilità”

Vannacci contro la riforma: “L’integrazione non è un automatismo”

Estendere la cittadinanza senza limiti significa svendere la nostra identità”: parole nette quelle pronunciate da Roberto Vannacci, eurodeputato della Lega, durante l’incontro con i giornalisti nella sede del Carroccio ad Ancona. Al centro dell’intervento, il tema della cittadinanza e il referendum promosso da alcuni settori politici per modificarne le regole. Una proposta che Vannacci definisce senza esitazioni “un errore profondo”.

“Nel 2022 l’Italia ha già concesso 210.000 cittadinanze, il numero più alto in Europa – ha ricordato –. Non serve una riforma. Serve difendere ciò che funziona”. Per l’ex generale, l’integrazione non può essere concessa a prescindere, ma dev’essere frutto di un percorso strutturato: “L’integrazione non è un automatismo, ma un processo serio che richiede criteri, tempi e responsabilità”.

“Il sistema funziona, riformarlo per fini elettorali è sbagliato”

Nel suo intervento, Vannacci ha difeso la normativa attualmente in vigore, bollando le proposte di modifica come manovre strumentali: “La legge attuale funziona e non ha bisogno di essere cambiata per ragioni elettorali”. Il riferimento, seppur implicito, è rivolto alle forze di centrosinistra che spingono per una riforma più inclusiva.

L’eurodeputato ha poi collegato il tema della cittadinanza a una visione più ampia di difesa delle istituzioni nazionali: “Serve proteggere lo Stato sociale e il sistema produttivo. Riformare ciò che funziona rischia di indebolire la coesione del Paese”.

Attacco alla sinistra: “Contraddittoria e incoerente sul lavoro”

Nel finale, Vannacci ha allargato il tiro anche al fronte referendario legato al mondo del lavoro, accusando la sinistra di incoerenza: “La sinistra è contraddittoria: propone di abrogare leggi sul lavoro che essa stessa ha introdotto. È difficile trovare credibilità in un’azione politica così discontinua”.

Un messaggio chiaro quello lanciato da Ancona, con cui Vannacci ribadisce la linea dura del partito su immigrazione, identità nazionale e politiche del lavoro, in piena campagna per le elezioni europee.