Vannacci vs Fratoianni, scontro in tv da Giletti: “Pronto a morire per l’Italia, non per Bruxelles”
Boom di ascolti per “Lo stato delle cose” su Rai3: il duello tra il generale Vannacci e Nicola Fratoianni infiamma il dibattito su Europa, migranti e Ilaria Salis
Giletti fa il pieno: il faccia a faccia accende il prime time
Sfida a distanza tra due visioni opposte d’Italia e d’Europa. Massimo Giletti piazza il colpo grosso nel suo talk Lo stato delle cose, andato in onda lunedì sera su Rai3, portando a casa 926mila spettatori e uno share del 5,8%, record assoluto per il programma. Merito anche del confronto tra il generale Roberto Vannacci, da poco eletto europarlamentare e nominato vicesegretario della Lega, e Nicola Fratoianni, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra. Due visioni inconciliabili che, una volta messe a confronto, catalizzano l’attenzione del pubblico.
Ad aprire le ostilità è proprio Vannacci, che chiarisce subito la sua posizione: «Voglio l’Europa delle nazioni che sono sovrane. La mia patria è l’Italia, sono pronto a morire per l’Italia ma non sono pronto a morire per Bruxelles e per gli interessi che non siano quelli italiani. L’esercito europeo che lei sogna non esiste, è uno slogan».
Remigration e accuse incrociate: “La sinistra è violenta”
Il confronto entra nel vivo con il tema del Remigration Summit, l’evento anti-immigrazione tenutosi a Gallarate, bollato da Fratoianni come «una riunione di fascisti e xenofobi». Il generale non ci sta e replica duramente: «Non mi risulta che lei sia un magistrato e non può giudicare la riunione. Se un gruppo di persone si vuole riunire pacificamente non esiste un argomento proibito. Torquemada è già morto, per fortuna».
Poi l’attacco frontale alla sinistra: «Quelli che sono i facinorosi, i violenti, sono i manifestanti che fanno capo alle vostre ideologie, che spaccano, che squassano, che rompono, che attaccano la polizia. La sinistra è violenta. A Gallarate non c’è stato nessun disordine. A Milano, contro chi protestava contro la riunione di Gallarate, è dovuta intervenire la polizia».
Il caso Salis e il silenzio di Fratoianni
Lo scontro si sposta poi sul piano europeo, quando Vannacci tira in ballo il caso Ilaria Salis, europarlamentare appena eletta con AVS, detenuta per mesi in Ungheria. «Lei che promuove libertà, democrazia e inclusione si dimostra intollerante verso chi non la pensa come lei. E guarda caso avete dato il posto al Parlamento europeo a una signora indagata per aver spaccato la testa a una persona che non la pensava come lei. Una persona che ha commesso svariati reati, resistenza alla forza pubblica, occupazione abusiva».
Fratoianni, colpito a freddo, resta in silenzio per alcuni lunghi secondi. Riesce solo a sospirare un «Eccallà», mentre dallo studio parte un lungo applauso rivolto al generale. Il duello si chiude lì, ma il messaggio è chiaro: le posizioni sono inconciliabili, e il clima politico sempre più polarizzato.