“Siamo figli di Falcone e Borsellino”: Arianna Meloni lancia FdI come baluardo dell’antimafia
A Caivano, la sorella della premier rivendica le radici del partito: “FdI nasce dalla legalità. Meno salotti, più quartieri veri”
“Dalla strage di Capaci alla politica”: FdI si presenta come erede morale dei magistrati-eroi
Trentatré anni dopo la strage di Capaci, Arianna Meloni ha scelto Caivano – simbolo del degrado e ora del riscatto targato centrodestra – per rilanciare l’identità profonda di Fratelli d’Italia. In occasione del convegno intitolato “Il coraggio di cambiare”, la responsabile della segreteria politica del partito ha affermato: “FdI è figlio dell’esempio di Falcone e Borsellino”.
Un riferimento diretto anche alla premier Giorgia Meloni, che ha più volte ricordato come l’impegno politico sia nato proprio dopo l’attentato a Paolo Borsellino, nel 1992. “Vedere le immagini della strage di Capaci e di via D’Amelio ci scosse. In quegli anni la politica non dava il buon esempio, c’erano Tangentopoli e corruzione ovunque. Abbiamo scelto di non restare a guardare”.
“Abbiamo inasprito pene e difeso il carcere ostativo”: il bilancio della lotta alla mafia
Non è mancato, durante l’intervento, un elenco delle azioni rivendicate dal governo in carica. “Siamo stati i primi a parlare di mafia nigeriana, abbiamo lanciato appelli internazionali per combattere i trafficanti di esseri umani, inasprito le pene per mafiosi e corrotti”, ha dichiarato Arianna Meloni. “Uno dei primi provvedimenti del governo è stato difendere il carcere ostativo, mentre a sinistra c’era chi andava a trovare i boss in carcere”.
Il riferimento è chiaro: l’anarchico Alfredo Cospito e le polemiche che travolsero il centrosinistra su 41 bis e criminalità. “Un mafioso che non collabora non può avere gli stessi diritti degli altri detenuti”, ha ribadito.
Ha poi annunciato un nuovo decreto “sul modello Caivano”, dopo quello già approvato, per intervenire nei quartieri abbandonati d’Italia: “In questi luoghi c’erano le tenebre, oggi c’è un po’ di luce. E vogliamo portarla ovunque”.
“Rosy Bindi venga a vedere Caivano”: la stoccata finale
Il discorso si è chiuso con una replica secca alla sinistra e in particolare a Rosy Bindi, che nei giorni scorsi aveva attaccato FdI e difeso Roberto Saviano: “Alle Rosy Bindi di turno dico: meno salotti e più Caivano. Venga a vedere con i suoi occhi cosa ha fatto il governo di Giorgia Meloni”.
Una risposta netta alla frase della ex presidente della Commissione Antimafia che aveva accusato FdI di affiancare – e non combattere – la mafia. In casa Fratelli d’Italia, invece, si rivendica l’opposto: legalità come missione fondativa, nel nome di Falcone e Borsellino.