Il futuro leader di Forza Italia Giovani attacca duramente l’eurodeputato leghista. La Lega replica: “Basta insulti, pensi alle battaglie comuni”
“Vergogna, vergogna”. Con questo grido Simone Leoni, indicato come prossimo leader di Forza Italia Giovani, ha scosso il congresso azzurro in corso al Palazzo dei Congressi all’Eur. Davanti a migliaia di militanti, Leoni ha lanciato un durissimo attacco al generale Roberto Vannacci, oggi eurodeputato e vicesegretario della Lega, accusandolo di essere “sconnesso dai tempi” e di alimentare odio per calcolo politico.
“Dicono che i disabili vadano separati, che chi ha la pelle nera non è italiano, che i gay non sono normali. Aberrazioni di cui dovrebbe vergognarsi”, ha tuonato Leoni dal palco, aggiungendo che le parole hanno un peso, soprattutto quando colpiscono i più fragili: “Per ogni aberrazione c’è qualcuno che soffre, qualcuno che si toglie la vita”.
Il giovane azzurro ha anche rilanciato il tema dello Ius Scholae: “Un ragazzo che cresce qui, che studia qui e ama il tricolore è un nostro fratello e merita la cittadinanza italiana”.
Leoni ha poi rivolto parole accorate ai giovani militanti del partito, celebrando l’eredità di Silvio Berlusconi: “Siamo qui per scrivere un nuovo capitolo. Forza Italia è una casa, una famiglia, una scuola di vita. Nonostante l’Italia non sia un Paese per giovani, noi siamo quelli che restano e lottano”.
Ha infine concluso con un messaggio motivazionale, citando Giovanni Paolo II: “Ognuno può prendere in mano la propria vita e farne un capolavoro”.
Non si è fatta attendere la reazione della Lega. A replicare è stato Luca Toccalini, deputato e coordinatore federale della Lega Giovani, che ha criticato duramente Leoni: “Spiacciono gli attacchi a Vannacci, soprattutto da un giovane di un partito che si ispira a un uomo come Berlusconi, che ha fatto del rispetto la sua forza”.
Toccalini ha invitato Leoni a lasciar perdere “gli insulti agli alleati” e a concentrarsi invece sulle “battaglie comuni a tutto il centrodestra italiano”. Con un riferimento polemico, ha anche ricordato la presenza al congresso di Fedez, definito “l’ospite d’onore di oggi che ha sempre denigrato le nostre battaglie”.