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Scintille a sinistra: Rizzo attacca CGIL e Pd, “Spingono il referendum per interessi di tessere e voti degli immigrati”

Marco Rizzo attacca CGIL e Partito Democratico accusandoli di promuovere il referendum per tornaconti politici e sindacali.

Le parole del leader comunista

Marco Rizzo, leader della formazione comunista Democrazia Sovrana Popolare, si scaglia contro il referendum dell’8-9 giugno e punta il dito contro CGIL e Partito Democratico. Durante un intervento pubblico, Rizzo ha espresso con forza la propria contrarietà alla consultazione, sollevando dubbi sulle reali motivazioni che, a suo dire, spingerebbero i promotori dell’iniziativa.

«Lo sapete perché la CGIL e il PD spingono tanto?», ha dichiarato Rizzo. «La CGIL perché fa tante tessere ai due milioni e mezzo di immigrati che verrebbero inseriti nella cittadinanza. E il PD vuole i voti. Sveglia, non andate a votare!».

Il riferimento alla cittadinanza per gli stranieri

Le dichiarazioni di Marco Rizzo si inseriscono nel dibattito sulle riforme proposte dal referendum, tra cui alcune legate al tema dell’inclusione e dei diritti civili. In particolare, il riferimento del politico è rivolto alla possibilità che l’estensione della cittadinanza porti all’aumento del numero degli aventi diritto al voto, con effetti che – a suo dire – sarebbero favorevoli alle forze di centrosinistra e alle organizzazioni sindacali.

L’affondo si inserisce in una posizione critica da sinistra verso quello che Rizzo considera un “gioco di potere” che si nasconde dietro tematiche sociali. Le sue parole hanno trovato ampio risalto tra le frange più radicali della sua base elettorale, ma hanno anche acceso la polemica sui social.

Uno scontro politico interno alla sinistra

Lo scontro tra Marco Rizzo e i partiti di centrosinistra sottolinea una frattura sempre più evidente nel panorama politico italiano. Da una parte le sigle progressiste e sindacali che promuovono il referendum come strumento di avanzamento dei diritti civili, dall’altra voci dissidenti, come quella di Rizzo, che vedono nell’iniziativa un tentativo di strumentalizzazione elettorale.

Non si registrano al momento repliche ufficiali da parte della CGIL o del Partito Democratico, ma la presa di posizione del leader comunista conferma l’esistenza di un fronte critico interno alla sinistra, pronto a contestare l’operato delle forze politiche storiche anche su questioni centrali come l’allargamento della cittadinanza.