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Briatore: “Mio padre mi bocciò alle elementari”. E su Nathan Falco: “Do una paghetta da 500 euro”

In un’intervista, Flavio Briatore ripercorre la sua infanzia, l’amore per il figlio e i rapporti con le donne della sua vita.

L’infanzia ribelle e la bocciatura del padre maestro

Cresciuto in un piccolo paese dove entrambi i genitori insegnavano, Flavio Briatore ha frequentato le elementari sotto lo sguardo vigile della mamma e del papà, entrambi suoi maestri. Un contesto in cui la severità familiare non mancava.

“Mio padre in quinta mi bocciò”, ricorda oggi l’imprenditore, spiegando come fosse parte del gruppo degli “scapestrati”: “Arrivavamo tardi in classe, giocavamo, urlavamo, saltavamo il catechismo. Mi bocciò per dare l’esempio”.

Nonostante quella battuta d’arresto, Briatore recuperò in fretta, completando due anni in uno e diplomandosi come geometra. A soli otto anni, racconta, aveva già iniziato a guadagnare come piccolo bookmaker di paese, e da lì prese forma l’indole imprenditoriale che lo avrebbe reso celebre nel mondo.

Gli amori, da Elisabetta Gregoraci a Naomi Campbell

Nel corso dell’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Briatore ripercorre anche i legami affettivi più significativi della sua vita. Il rapporto più importante, ammette, resta quello con Elisabetta Gregoraci, madre di suo figlio Nathan Falco.

“È la cosa più importante che ho. Quando ci siamo lasciati, siamo stati bravi a mettere lui al primo posto. Non siamo più una coppia, ma continueremo a essere genitori e ad esserci l’uno per l’altra”, ha raccontato.

Accanto a lei, altri nomi noti: Heidi Klum, da cui ha avuto una figlia, Leni, con cui mantiene un rapporto costante. E ancora Naomi Campbell, con la quale ha condiviso una relazione spesso sotto i riflettori: “Ci vogliamo bene, siamo sempre in contatto”.
Non mancano riferimenti anche ad altre storie: con Nina Stevens, afferma che “avremmo dovuto capire prima che non eravamo compatibili”. Il matrimonio con Marcy Schlobohm, celebrato alle Isole Vergini, resta invece un mistero: “Non credo sia mai stato registrato”.

Il rapporto speciale con Nathan Falco: “Lui è diverso da me, e va bene così”

Con particolare affetto, Briatore parla del legame con Nathan Falco, oggi adolescente e studente in un collegio in Svizzera. Il ragazzo, secondo il padre, parla quattro lingue e mostra un interesse naturale per il mondo della ristorazione e delle attività di famiglia.

“Conosce i nomi di tutti i ragazzi che lavorano nei nostri ristoranti, anche in Kenya. Gli piace il food & beverage. A scuola va bene, prende 500 euro di paghetta al mese”, racconta.

La sua infanzia, però, è molto diversa da quella paterna. “La mia fame non potrà mai averla. Ma gli auguro salute e felicità. Non è obbligato a fare quello che faccio io. Vorrei solo che fosse felice. Come imprenditore, gli auguro di creare posti di lavoro: il vero fallimento è dover licenziare”.

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Francesco Paolo Antonicelli