Cometa Ison: quanto raggiungerà la massima vicinanza al sole e come sarà possibile vederla

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La cometa Ison, il cui nome scientifico è C/2012 S1, raggiungerà in questo mese la massima vicinanza al sole e l’interrogativo che ora gli scienziati si pongono è se Ison si distruggerà in tanti frammenti o si infiammerà sino a diventare una grande cometa.

Il nome Ison le è stato assegnato dai due astronomi russi che per primi la scoprirono nel settembre 2012 attraverso i telescopi dell’ International Scientific Optical Network (ISON); nasce dalla Nube di Oort che si estende per un anno luce dal Sole ed è formata da acqua e ghiaccio di anidride carbonica e in base alle affermazioni di Matthew Knight, astronomo del Lowell Observatory di Flagstaff in Arizona la cometa “si sta muovendo dal luogo in assoluto più freddo del sistema solare a quello in assoluto più caldo”.

La cometa si avvicinerà al sole il 28 novembre e potrebbe regalarci uno spettacolo straordinario senz’altro unico come ci spiega Michael Kelley astronomo della University of Maryland: “non abbiamo mai avuto una cometa che sembra provenire direttamente dalla nube di Oort, e il suo primo passaggio nel sistema solare interno in quattro miliardi di anni avverrà entro tre raggi solari della superficie del sole”.

Tutta questa meraviglia però impensierisce non poco gli scienziati della Nasa che temono le conseguenze di un’eventuale disintegrazione al passaggio così ravvicinato rispetto al sole: nel caso in cui si dovesse distruggere questo avverrebbe al 100% , ma i detriti e quindi piccole comete ed asteroidi, di piccole dimensioni non sarebbero facilmente rilevabili e quindi potrebbero impattare nella nostra atmosfera causando danni importanti.

Il piano messo a punto dalle Nazioni Unite, prevede innanzitutto l’istituzione dell’Internationl Asteroid Warning Network all’interno della quale tutti i paesi potranno studiare la cometa e condividere informazioni utili e in seguito una squadra formata da scienziati di varie agenzie spaziali avrà il compito di individuare gli asteroidi più piccoli al fine di deviarne la traiettoria.

In ogni caso l’attesa per questo evento che potrebbe regalarci uno spettacolo davvero irripetibile cresce di giorno in giorno: la cometa al passaggio davanti al sole acquisterà una brillantezza straordinaria che secondo Karl Battmans, studioso di comete “forse addirittura con magnitudine negativa e visibile ad occhio nudo nell’emisfero boreale per almeno un paio di mesi”.

Quasi come fosse una luna piena, visibile anche di giorno sempre che il suo cammino non si interrompa e forse anche noi potremo vivere una notte magica che ci riporterà indietro con la mente alla notte speciale di più di 2000 anni fa che annunciò la nascita di Gesù.