Aldo Naro ucciso con un calcio in discoteca, 10 anni di carcere al buttafuori

Nel mese di febbraio 2015, la sera di S. Valentino, un ragazzo di soli 24 anni perse la vita in seguito ad un calcio che gli fu sferrato alla testa da un buttafuori di una discoteca, il Goa.

La vittima, di soli 24 anni, Aldo Naro era un medico che si trovava nel locale per partecipare ad una festa in maschera.

Aldo Naro era andato in discoteca insieme alla sua fidanzata e ad alcuni amici che hanno poi assistito alla sua morte.

Il gruppetto aveva prenotato il privè del locale per festeggiare quella sera, la sera di S. Valentino.

Ad un certo punto era scoppiata una rissa per sedare la quale era intervenuto il buttafuori che colpì a morte il povero ragazzo.

Il processo per l’omicidio del giovane vide un solo imputato alla sbarra, Andrea B. un buttafuori che svolgeva il suo lavoro in modo illegale.

L’accusa, nelle persone dei pm  Caterina Bartolozzi e Maria Grazia Puliatti, chiese 15 anni per il buttafuori che aveva colpito con un calcio alla testa il povero Aldo quando si trovava già a terra.

Il processo, che si è svolto a porte chiuse, è terminato con una sentenza a firma del giudice Salvatore Caponetto che ha dovuto tenere conto delle varie attenuanti tra cui la minore età dell’imputato e alla fine si è chiuso con una condanna a dieci anni.

Al processo hanno assistito i parenti di Aldo, la sorella e il padre, difesi dagli avvocati Nino Caleca, Roberto Mangano e Pietro Carmelo Russo.

Al termine del processo, l’avvocato Nino Caleca ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:”E’ il primo tassello di una verità che ancora deve essere compiutamente ricostruita. Per questo motivo ci costituiremo parte civile nei confronti dei maggiorenni accusati di rissa aggravata dalla morte e dal favoreggiamento”.

Intanto, tremila fiaccole hanno sfilato per ricordare la morte assurda e inutile di un ragazzo di soli 24 anni che aveva davanti a se un futuro brillante e felice.

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Lorenzo Costantino