Sempre acque agitate per l’esecutivo Letta che ora deve anche subire attacchi dal suo interno con l”ex Ministro delle politiche agricole Nunzia De Girolamo che si è dimessa dall’incarico accusando il governo di non averla difesa.
Renzi stringe i tempi sulla riforma elettorale anche se sono molti i pericoli che l’accordo stipulato con Berlusconi da un momento all’altro possa anche decadere.
Il motivo di tanti dissapori verso la nuova riforma elettorale così progettata dal duo Renzi- Berlusconi sono in primis il listino bloccato dei candidati per le circoscrizioni scelto dai partiti non dai cittadini che non piace anche ad una parte consistente del Partito Democratico ed a Letta stesso.
Il secondo motivo di malcontento soprattutto nei partiti minori come la Lega Nord è l’alta soglia di sbarramento proposta dalla bozza della riforma del 5% a livello nazionale.
Matteo Renzi attuale segretario del Partito Democratico anche oggi è stato molto chiaro se si fanno le tanto auspicate riforme il governo Letta rimane in piede se invece si areneranno si andrà subito al voto.
In questo panorama di incertezza i sondaggi indicano ancora il Partito Democratico come primo partito in Italia con oltre il 30% dei consensi al 33,2% delle preferenze di voto guadagnando lo 0,2% rispetto alla settima scorsa.
Stabile Forza Italia che si conferma secondo partito con il 22,7% dei consensi.
Scende il Movimento cinque stelle di Beppe Grillo che dal 20,5% ora è al 19,8% dei consensi.
Il Nuovo centrodestra considerato da tutti la vera mina vagante delle prossime elezioni si attesta ad un lusinghiero 7%.
Sinistra Ecologia e Libertà di Nichi Vendola continua a perdere colpi scendendo sotto il 3% dei consensi con il 2,3%.
La Lega Nord sale al 3,5% guadagnando soprattutto posizioni in Lombardia e Veneto dove raggiunge quasi il 15% dei consensi.
Giù Scelta Civica e Udc ai minimi storici con un desolante 2% dopo che alle scorse lezioni avevano sfiorato il 10%.