Malesia come Marte, Kuantan la città rossa per le polveri della bauxite

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Un disastro ambientale non pubblicizzato dai media quello che sta avvenendo in Malesia nel distretto di  Pahang.

Un pò per la stagione delle piogge che tarda ad arrivare, ma soprattutto per l’estrazione della bauxite che nell’ultimo anno è decuplicata quasi tutta la regione è coperta da una polvere rossa.

Il governo della Malesia dopo un anno inizia a prendere alcuni provvedimenti però ritenuti dall’opinione pubblica tardivi e inadeguati per la situazione  che si è creata soprattutto nella città di Kuantan.

Chi visiterebbe in questi ultimi mesi la città di Kuantan penserebbe di essere capitato in una città aliena. La polvere di bauxite ha coperto tutta la città , palazzi, strade e fiumi sono diventati di colore rosso.

Anche i campi agricoli sono diventati di colore rosso e l’aria è diventata irrespirabile. Una situazione che non è stata molto pubblicizzata nel mondo che però sta provocando seri problemi di salute alla popolazione della grande città della Malesia.

La Malesia, conosciuta da tutti come una delle più affascinanti del mondo per le sue inesplorate bellezze naturali si trova  adesso a combattere contro l’inquinamento.

Immagini impressionanti per un disastro ambientale di cui nessuno ne parla. Sembra di stare su Marte ma invece si è il Kuantan, una città di quasi 400 mila abitanti al centro della Malesia.

A Kuantan la situazione ambientale è tragica, la città e tutto il suo entroterra sono da tempo ricoperti da una polvere sottilissima rossa. Lo spaventoso inquinamento dimenticato da tutti è causato dall’estrazione sconsiderata di bauxite, materia prima per la produzione di alluminio.

L’incredibile situazione che sta provocando enormi disagi alla popolazione della grande città della Malesia va avanti da alcuni mesi. La polvere di color rosso ruggine non solo ha coperto la città ma anche diversi chilometri di mare e di un fiume adiacente all’agglomerato urbano.

Il ministero della salute della Malesia teme che nel prossimo futuro tra gli abitanti della città di Kuatan ci sarà un considerevole aumento delle malattie alla pelle e di persone colpite da tumore. In pochissimi mesi l’estrazione di bauxite in Malesia è aumentata a dismisura. Per far fonte alla sempre più alta e insistente richiesta di bauxite da parte della Cina, colosso mondiale nella produzione dell’alluminio, in Malesia la produzione agli inizia del 2015 è passata da 162 mila a 20 milioni di tonnellate.

In Malesia, per la situazione che si è creata, l’allarme è generale e si sta cercando in questi giorni di trovare una rapida soluzione. Malaysian Anti-Corruption Commission, uno degli organi più potenti governativi della nazione asiatica, negli ultimi mesi ha avuto un numero considerevolissimo di denunce.

Sembra che con l’inizio dell’anno nuovo la situazione sia peggiorata in seguito ad un’uscita accidentale da un giacimento di bauxite dello stesso materiale che si è riversata in mare. I dirigenti della MACC hanno diffuso il seguente comunicato stampa: “Sulla base delle denunce, MACC ha scoperto situazioni di corruzione da parte di certi ambienti coinvolti nelle attività di estrazione di bauxite. Non esiteremo ad agire contro coloro che sono coinvolti in questo scandalo e abusano dei loro poteri”.

Sul problema è intervenuto anche il ministero dell’ambiente della Malesia che ha imposto dal prossimo 15 gennaio lo stop alla produzione di bauxite per tre mesi in tutta la regione di Pahang. Il ministero ha reso noto che se non ci dovessero essere significativi miglioramenti per quanto riguarda l’inquinamento di bauxite lo stop della produzione della materia prima potrebbe essere anche a tempo indeterminato.

Secondo molti però lo stop di soli 3 mesi non risolverà il problema dell’inquinamento. Un abitante di Kuantan ha così commentato la tragica situazione nella sua città: “Cosa si può fare entro tre mesi? L’arco di tempo è troppo breve per fare qualsiasi cosa. Il problema dell’estrazione di bauxite non è qualcosa di nuovo, avrebbero dovuto rispettare le buone norme prima di cominciare”.