Se si abita nei piani alti di un grattacielo si mette il cuore a rischio

Salvarsi da una grave patologia, secondo un’ultima ricerca è difficilissimo, quando si abita nei piani alti di un edificio.

In particolare quando una persona è colpita da un infarto in tutti i casi esaminati a Toronto se abita in un piano superiore al 25esimo non riesce a salvarsi.

L’infarto è una patologia per la quale occorre intervenire dopo pochissimo ed importantissimo che l’intervento in molti casi avvenga con un defibrillatore automatico

E’ stato specificato dai ricercatori che hanno condotto lo studio sulle percentuali di mortalità per infarto per le persone che abitano nei piani alti che il rischio di decesso è del 4,2% per chi abita fino al terzo piano, del 2,6% per tutti coloro che abitano al di sopra del terzo piano e dello 0,9% per chi abita dopo il 16esimo piano.

La possibilità di sopravvivenza diventa nulla per tutti coloro che abitano dal 25esimo piano in su. Un dato allarmante che dovrebbe far molto riflettere e far correre subito ai ripari.

In molti sognano un giorno di abitare ad uno degli ultimi piani di un maestoso grattacielo. La possibilità di vivere in pieno centro di una città pero tra le nuvole se la possono concedere in pochi ed in Italia questa possibilità non esiste.

Secondo un recente studio abitare ai piani alti di un grattacielo può provocare non pochi vicissitudini alle persone che soffrono di problemi cardiovascolari. Uno studio svolto da alcuni ricercatori canadesi ha dimostrato che più in alto si abita e più è facile morire per un infarto.

Lo studio ha subito chiarito che l’alto indice di mortalità non dipende dalla aria che si respira o da possibili problemi di vertigini che si possono accusare abitando ad una certa altezza. Il problema è molto più semplice. Gli studiosi di Toronto hanno potuto constatare statisticamente che i soccorsi per chi abita nei piani alti di un grattacielo sono molto più difficoltosi.

I tempi di arrivo dei medici per soccorre una persona colpita da infarto si allungano di molto se la stessa abita negli ultimi piani di un palazzo altissimo. La ricerca ha portato a dei risultati incredibili. Le persone che abitavano a Toronto sopra il venticinquesimo piano che hanno subito un infarto dall’inizi del 2007 alla fine del 2012 sono tutte decedute.

In totale sono stati 8.126 gli abitanti di Toronto che avevano un appartamento sopra al 25esimo piano che sono morti a causa di un infarto. Ian Drennan, il ricercatore che era a capo del team di studiosi che ha condotto lo studio, ha così commentato i sorprendenti risultati: “Il nodo dell’accesso all’edificio, il ritardo causato dagli ascensori, spesso intasati e dalle distanze più ampie fra il mezzo di emergenza e il luogo dell’intervento, sono tutti fattori che possono contribuire a un allungamento dei tempi necessari per raggiungere il paziente e cominciare le manovre salvavita”.

Lo studioso canadese ha precisato che: “Quando un cuore si ferma, possono fare la differenza fra la vita e la morte anche l’avvio immediato di manovre rianimatorie da parte di presenti e l’uso di un defibrillatore automatico esterno eventualmente disponibile nelle vicinanze”,

Il defibrillatore automatico viene utilizzato nel 30% dei casi nei quali si manifesta un infarto. Una percentuale bassissima che mette a rischio la vita di tantissime persone. Secondo lo studioso canadese, che insieme ad altri colleghi ha condotto la ricerca, bisognerebbe consentire nei grattacieli una maggiore possibilità di accesso magari installando più ascensori e con chiavi universali.

Inoltre Ian Drennan ha anche consigliato che bisognerebbe installare nei grattacieli dei defibrillatori automatici che salverebbero la vita ad un numero altissimo di persone. Lo studio sull’altissimo indice di mortalità per infarto nei grattacieli è stato pubblicato sul celebre tabloid Canadian Medical Association Journal.

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Lorenzo Costantino