FI proposta choc: in galera i genitori che nutrono i minori secondo la dieta vegana

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In quest’ultimo periodo si parla tantissimo di dieta vegana e per quanti siano a favore, altrettanti sono contro.

Dopo che la cronaca ha raccontato di episodi di minori nutriti secondo i dettami della dieta vegana e finiti in ospedale per malnutrizione, una deputata di FI, Elvira Savino, ha presentato una proposta di legge,il cui scopo è non dare la possibilità ai genitori di imporre la dieta vegana ai minori.

Elvira Savino ha così scritto nella suddetta proposta di legge:  “Ormai da anni e, in modo particolare, nell’ultimo decennio  si è andata diffondendo in Italia la credenza che una dieta vegetariana, anche nella sua espressione più rigida della dieta vegana, apporti cospicui benefìci alla salute dell’individuo … Nulla v’è da obiettare se chi sceglie questo stile alimentare è un adulto, consapevole e capace di auto determinarsi comprendendo le conseguenze delle proprie azioni e  assumendone la responsabilità. Il problema sorge, tuttavia, quando a essere coinvolti sono i minori”.

La Savino supporta tale sua tesi con la circostanza che l’alimentazione vegana “è carente di zinco, ferro tipo eme (contenuto in carne e pesce), vitamina D, vitamina B12 e omega-3″.

La Savino ritiene che la dieta vegana è contro l’articolo della costituzione che impone ai genitori di mantenere i figli e di tutelarne la salute, pertanto ha proposto di introdurre una “disposizione penale speciale” che deve andare a modificare l’articolo 572 del codice penale che punisce con la reclusione fino a un anno chiunque “impone o adotta nei confronti di un minore degli anni sedici, sottoposto alla sua responsabilità genitoriale o a lui affidato per ragione di educazione, istruzione, cura, vigilanza o custodia, una dieta alimentare priva di elementi essenziali per la crescita sana ed equilibrata del minore stesso”.

Se poi da tale condotta genitoriale “deriva al minore una malattia o una lesione personale permanente, la pena è della reclusione da due anni e sei mesi a quattro anni” mentre se la conseguenza estrema è la morte “la pena è della reclusione da quattro a sei anni”.

La proposta, in ultimo stabilisce che le pene devono essere aumentate di dodici mesi se il reato sia perpetrato nei confronti di minori di anni tre.