Ciclismo immane tragedia, Michele Scarponi muore investito da un autocarro, aveva vinto il giro d’Italia nel 2011

Un campione del ciclismo che ha vissuto fino alla fine pedalando e allenandosi sulla sua bici. Dramma nel ciclismo italiano: Michele Scarponi è morto in un incidente stradale mentre si preparava alle porte di Filottrano (Ancona), suo paese natale, al suo prossimo Giro d’Italia come capitano. Lo conferma all’Ansa il presidente della Federciclismo, Renato Di Rocco, in lacrime.

Lo sconforto di chi lo conosceva. Da Aru a Nibali, da Di Rocco a Malagò

Campione e gregario: Scarponi era questo. E a 37 anni, un Giro d’Italia in bacheca, si preparava ad una nuova avventura nella corsa rosa, stavolta da capitano dell’Astana. L’Aquila di Filottrano, così soprannominato per le sue doti di scalatore, ha chiuso le ali per sempre in un giorno qualunque di primavera.

In tutte le manifestazioni sportive del fine settimana il Coni ha deciso un minuto di silenzio.

Scarponi è stato centrato in pieno da un autocarro il cui autista non avrebbe dato la precedenza. Per questo l’ipotesi a carico dell’uomo è di omicidio stradale. Sulla dinamica dell’incidente, avvenuto intorno alle 8, indagano i carabinieri di Filottrano e Osimo. Scarponi, che ieri aveva concluso al quarto posto il Tour of the Alps – dove aveva vinto la prima tappa – era nato il 25 settembre 1979 a Jesi.

Professionista dal 2002, aveva vinto nel 2009 la Tirreno-Adriatico e nel 2011 il Giro d’Italia grazie alla squalifica per doping dello spagnolo Alberto Contador. L’ultimo suo successo risale al 2013 quando si è aggiudicato il Gp Costa degli Etruschi. Attualmente portacolori dell’Astana, Scarponi ne era stato nominato capitano per il prossimo Giro d’Italia, al via il 5 maggio, per il forfait di Fabio Aru.