Puglia, sub muore mentre pescava molluschi, forse un infarto

 

Un sub brindisino che stava raccogliendo frutti di mare nel porto esterno, nella zona di Fiume Grande, è deceduto nella mattinata di sabato 29 aprile presumibilmente a causa di un attacco cardiaco. Tuttavia, si procederà con un esame autoptico per stabilire le ragioni e le dinamiche esatte del decesso. Al momento il corpo di Arturo Chiriacò, 59 anni, è a disposizione dell’autorità giudiziaria nell’obitorio dell’ospedale Antonio Perrino del capoluogo. Del caso di occupa la Squadra mobile anche se da un primo esame non vi sono elementi tali da rendere necessarie indagini di carattere penale.

Da quanto si è appreso, del malore che stava accusando il sub si sono resi conto altri pescatori che si trovavano sul posto, alcuni in barca. L’uomo è stato portato a terra: respirava con difficoltà, aveva la schiuma alla bocca. I soccorritori lo hanno portato immediatamente in ospedale, senza toglierli neppure la muta da sub. Al pronto soccorso però non si poteva ormai fare molto per il sub, che è spirato. Come prassi, i medici hanno segnalato subito la circostanza al posto fisso di polizia, che a avvertito la Mobile per gli accertamenti del caso.

Gli investigatori del vicequestore Antonio Sfameni hanno appurato che Chiriacò aveva accusato dolori al petto nei giorni precedenti. Ciò malgrado, ieri mattina era andato a pescare molluschi nell’avamporto, davanti al petrolchimico. La fatica, la probabile patologia cardiocircolatoria che aveva inviato segnali nei giorni precedenti, l’acqua ancora fredda, hanno provocato la morte del 59enne brindisino. Si avranno maggiori dettagli solo dopo lo svolgimento dell’autopsia; l’incarico al medico legale sarà affidato martedì dal pm competente.